L’Ente dovrà sborsare 5mila euro
Il Comune di Pagani dovrà pagare 5mila euro per non aver rilasciato nei termini di legge una concessione edificatoria per una azienda artigianale. La ditta, che sarebbe dovuta sorgere in via Mangioni, in un fondo a vocazione edificatoria, rientrante nell’area Pip, come stabilito nel 1989 in consiglio comunale, ha visto valere i propri diritti, dopo 15 anni. Il proprietario del terreno, aveva presentato un permesso a costruire nel lontano 2005. Il progetto prevedeva la costruzione di un complesso immobiliare di 2 unità con destinazione artigianale. Palazzo San Carlo nega nel 2006 il rilascio del permesso ed il Tar nel 2008 respinge il ricorso del ricorrente. La vicenda torna nuovamente ad essere sottoposta al giudizio della magistratura amministrativa.
Nella decisione del Tar del 18 giugno 2020 (ieri) tra le varie osservazioni, si legge che il Pip “è uno strumento urbanistico di natura attuativa, dotato di efficacia decennale dalla data di approvazione ed avente valore di piano particolareggiato di esecuzione, la cui funzione è quella di incentivare le imprese, offrendo ad un prezzo politico le aree occorrenti per il loro impianto ed espansione: il piano per gli insediamenti produttivi, quindi, non è soltanto uno strumento di pianificazione urbanistica nel senso tradizionale, ma è anche uno strumento di politica economica, perché ha la funzione di incentivare le imprese, che possono ottenere, ad un prezzo molto più basso del mercato, previa espropriazione ed urbanizzazione, le aree occorrenti per il loro impianto o la loro espansione”.
I giudici hanno quindi accolto l’appello riformando la sentenza del 22 settembre 2008 ed annullando gli atti impugnati.
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