Preoccupa la scure della Corte dei conti
Massimo D’Onofrio e Vincenzo D’Amato di Fratelli d’Italia continuano a sollevare perplessità sull’azienda speciale Pagani Ambiente. “Nel consiglio comunale del 29 aprile – scrivono i due – avevamo presentato insieme a Forza Italia – Direzione Pagani -Azzurri e Grande Pagani, un ordine del giorno per la messa in liquidazione di Aspa in modo da garantire, soprattutto, la stabilità dei lavoratori e il ripristino della legalità contabile dell’ente. Stiamo denunciando da mesi lo sperpero di denaro pubblico e l’esigenza di un cambiamento di rotta”. Il capitolo Aspa approdato, nel penultimo consiglio comunale, non ha avuto un prosieguo, ma resta ancora un argomento di stretta attualità.
“Prendiamo atto di ulteriori e nuove dimissioni di alcuni revisori – continuano i due politici di centrodestra – a dimostrazione che in quella società ci sono troppe anomalie. Riscontriamo una protezione purtroppo anche dai Commissari Prefettizi da cui ci aspettavamo più incisività e decisionismo”. Sono ancora una volta i bilanci ad essere attenzionati da Fratelli d’Italia: “Abbiamo chiesto di votare i bilanci, cosa unica in Italia addirittura 2018 e 2019 non sono ancora pervenuti al consiglio. Purtroppo anche a causa di manovre occulte volte a nascondere alla città lo stato debitorio di Aspa (Il bilancio 2018 era stato invitato al comune nel novembre del 2019. Chi lo ha ricevuto non ha ritenuto di portarlo in consiglio comunale, evidentemente le nuove alleanze erano già segnate nel nome del ‘buon governo” della gestione degli affari amministrativi Aspa). La situazione appare confusa e preoccupante anche alla luce delle ultime dimissioni e dell’omesso controllo degli organi competenti”. D’Onofrio e D’Amato restano perplessi sulla gestione della partecipata e temono anche sviluppi futuri in negativo: “Va precisato che le responsabilità della continuazione di questo sperpero di denaro pubblico va attribuita a tutti quei consiglieri che, coalizzandosi con un voto trasversale, hanno consentito di evitare la messa in liquidazione e, purtroppo per loro, ne risponderanno alla Corte dei Conti”.
gc