Sull’asse Vuolo – Cirielli, l’alleanza potrebbe non essere un miraggio
Il centrodestra diviso potrebbe unire le forze all’ultimo minuto e correre con un’inica coalizione per le amministrative. L’ipotesi non è poi così lontana dalla realtà. Attualmente lo schieramento presentatosi alle ultime elezioni é diviso sostanzialmente in due tronconi, quello a trazione leghista e quello riferibile a Fratelli d’Italia. In mezzo c’è Grande Pagani, Pagani nel Cuore e altre probabili liste civiche. Questo il quadro dell’assetto politico di quest’area.
Volendo definire più propriamente i confini, potremmo dire, senza essere smentiti, che Lega, Forza Italia e qualche civica stanno già lavorando per una intesa più solida. Dall’altra parte, invece, Fratelli d’Italia sta dialogando con Forza Italia sponda Campitiello e probabilmente la Pagani nel Cuore di Vincenzo Violante. Ovviamente sono diverse le trattative in corso, ma al di là di queste, due sono i tasselli che dovranno essere incardinati: il nome del candidato sindaco e gli effettivi voti delle liste a sostegno.
I due centrodestra, al momento, presentano due candidati sindaci, uno ufficiale e cioè l’avvocato Alfonsa Mattino e l’altro non ancora ufficializzato, Enza Fezza. Entrambe potrebbero fare un passo indietro in vista di un nome altisonante e che metta d’accordo tutti. Qualcosa, in tal senso, già si sta muovendo. Proprio recentemente il coordinatore cittadino della Lega, Massimiliano Vuolo, ha fatto capire che il solco del centrodestra è la strada percorribile, dicendo di “smentire un qualsivoglia accordo con forze politiche che sono al di fuori dell’alveo politico del centrodestra”.
Comunque sia, va anche detto che dietro le quinte ci potrebbe essere sempre un Alberico Gambino pronto a tessere la tela ed a lavorare per un centrodestra coeso. Inoltre, non va sottovalutata una probabile unità calata dall’alto, il deputato Edmondo Cirielli e l’europarlamentare Lucia Vuolo, oggi distanti, potrebbero trovare un punto d’incontro e la sintesi per una coalizione unica. Un centrodestra diviso non andrebbe da nessuna parte, anche perché, non avrebbe i numeri per vincere al primo turno, e col rischio di saltare anche il ballottaggio.
Giuseppe Colamonaco