Nocera Inferiore, esclusa la ditta per i lavori della rete fognaria

Ora si attende l’aggiudicazione alla seconda in graduatoria. Ma la Co.ge.ca. di Angri sta valutando il ricorso

È stato un fulmine al ciel sereno l’esclusione della ditta classificatasi prima per l’affidamento dei lavori della rete fognaria nel Comune di Nocera. Il completamento del primo lotto dovrà attendere adesso una nuova istruttoria, per l’individuazione di un’altra società, in vista dei lavori. Molto probabilmente ci sarà lo scorrimento della graduatoria e quindi l’affidamento potrebbe toccare alla seconda classificata. L’esclusione è avvenuta lo scorso 4 giugno, ad essere estromessa, la società Co.ge.ca. srl, che si era aggiudicata la gara con un ribasso del 36,35%. Il motivo, secondo il soggetto attuatore e cioè Gori, riguarderebbe la mancanza dei requisiti di gara. La Co.ge.ca., in relazione del provvedimento a firma dell’ingegner Aniello Marone, responsabile Rup Gori, potrà esercitare ricorso al Tar entro 30 giorni dalla notifica, oppure al Capo dello Stato, entro 120 giorni. La Co.ge.ca. di Angri sta comunque valutando l’ipotesi del ricorso. L’argomento é stato affrontato nella trasmissione Oltre i Social di Rtalive, durante la quale, il sindaco di Nocera Inferiore Inferiore, Manlio Torquato, ha dichiarato che in settimana chiederà chiarimenti alla Gori in merito alla vicenda e cosa il soggetto attuatore deciderà di fare. Il collettamento della rete fognaria é uno dei capitoli che necessariamente dovrà essere risolto, poiché chiuderebbe, definitivamente, l’immissione degli scarichi fognari e non, nei due torrenti nocerini, Solofrana e Cavaiola.

La rete fognaria di Nocera Inferiore, ma anche di altri Comuni dell’Agro nocerino-sarnese, è una questione annosa che, solo nel 2003, con il commissario Jucci (ex comandante dell’Arma dei carabinieri), ha visto la realizzazione di alcune opere (depuratori in particolare). Il generale, all’epoca in pensione, ha lavorato per risolvere l’emergenza nel bacino del Sarno. A Famiglia Cristiana rilascò nel 2011 una lunga intervista, nella quale, uscì fuori tutto il suo ottimismo, nonostante le difficoltà attraversate, nel periodo del taglio della manovra economica. Le conclusioni restano ancora di stretta attualità: “Un “sacrificio” ritengo sia giusto chiedere a tutti: lavorare meglio e di più! Non è un’ idea bizzarra di un vecchio stacanovista. Altri Paesi, la Germania ad esempio, lo hanno fatto e con probante incidenza sulla crescita globale. Lavorare meglio e di più non deve ovviamente (e furbescamente) comportare lo sfruttamento dei lavoratori  o ledere i loro diritti. Insieme, a tutti i livelli, è necessario avere senso di responsabilità e la coscienza che il bene dei singoli è illusorio e destinato a finire male se viene perseguito prescindendo dal bene comune e dall’ equità e la giustizia sociale”.  

Giuseppe Colamonaco

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