180 gocce di legno, dipinte da 44 artisti e da oltre 100 allievi di 7 istituti artistici campani all’interno del Battistero Paleocristiano simbolo di Nocera e della Cristianità Campana
Il video girato e diffuso in rete ha avuto lo scopo di portare a conoscenza l’installazione artistica, la cui inaugurazione, a causa dell’emergenza COVID_19, è stata rimandata. Allo stesso tempo, l’iniziativa ha l’intento di promuovere beni culturali e luoghi campani dove l’acqua è protagonista. Un video che aspira quindi a diventare il primo di una lunga serie, si legge su alcune testate giornalistiche, che rischia di avere, come in questo caso, lo sponsor GORI, una società che sull’acqua fa profitto, accumula debiti con la collettività e la tartassa con le sue tariffe onerose. È a dir poco sconcertante come sia stato permesso di strumentalizzare un bene così importante in un territorio dove è risaputa la forte resistenza e contrapposizione a questa società che dopo il Referendum 2011 continua, indisturbata, grazie alla complicità delle istituzioni, a gestire questa fonte di vita.
Ma è ancora più avvilente come sia stato possibile che una mostra su un argomento così importante, svolto all’interno di un luogo cristiano e di proprietà della diocesi, sia stata sponsorizzata da una società che sull’acqua mercifica in barba al messaggio inserito nell’enciclica Laudato si’ di Papa Francesco. E’ sconfortante, infine, constatare che per l’ennesima volta, dopo le borracce targate Gori diffuse nelle scuole, gli studenti vengano strumentalizzati per fare business sull’acqua. A questo punto sembra evidente che sia la diocesi, gli istituti scolastici che gli artisti siano totalmente ignari che lo sponsor GORI abbia macchiato il significato delle proprie opere d’arte. Il comitato acqua pubblica di Nocera Superiore e la Rete Civica No Gori chiedono la rimozione del logo dal video e un comunicato da parte della Diocesi, degli istituti scolastici e degli artisti coinvolti al fine di fare chiarezza sull’increscioso accadimento.