Conca de Marini, il sequestro dell’antenna di Radio Maria e gli interrogativi

Continuano le indagini della Procura di Salerno

Come è possibile installare un’antenna abusiva nel bel mezzo della Costiera amalfitana, poco sopra la chiesa di San Pancrazio, in un punto centrale e panoramico, senza che nessuno se ne accorga? Si perché, alla fine, se non ci fosse stata la protesta di alcuni cittadini, preoccupati per l’inquinamento elettromagnetico, chissà quando sarebbe stata scoperto l’impianto abusivo. E poi, una installazione del genere ce la si può anche aspettare da una piccola emittente e non certo da una delle più importanti in Italia. L’antenna di Radio Maria sequestrata dai carabinieri e dalla. Procura di Salerno, infatti, era abusiva e inquinante, tanto da portare a denunciare tre persone a piede libero nell’ambito di un’Indagine del pm Roberto Penna. L’inchiesta era partita da una segnalazione di una famiglia e di altri cittadini che erano prossimi al terrazzo dove era montato l’apparato radio, preoccupati per la presenza di questo grossa installazione e della possibilità di inquinamento elettromagnetico. I carabinieri della stazione di Amalfi con il supporto dei tecnici dell’Arpac, l’Agenzia regionale per l’ambiente, e dell’ufficio tecnico comunale di Conca Dei Marini hanno eseguito più sopralluoghi. La parabola ricevente, l’apparato di alimentazione elettrica e l’antenna di trasmissione sono risultati essere realmente installati nei pressi di un muro di cortile, a breve distanza dall’abitazione di una famiglia.

Dai controlli è emerso che l’installazione di quell’antenna non era mai stata autorizzata dal Comune di Conca dei Marini ed era priva dei previsti permessi edilizi, oltre che dei titoli necessari in zona con stringenti vincoli paesaggistici. Grazie alle misurazione dell’Arpac, inoltre, è stato appurato che le onde elettromagnetiche prodotte dall’antenna andavano ben oltre i limiti di legge, con picchi anche notevoli. Visto quanto emerso, è stato sottoposto a sequestro l’intero impianto per la ricezione e trasmissione del segnale radio il che ha comportato lo spegnimento dell’apparato. Per il violazione alla normativa edilizia, sono stati denunciati i due proprietari dell’immobile e del terreno dove insiste l’impianto e un rappresentante dell’emittente radiofonica, che non è del Vaticano ma dell’omonima associazione. Per le violazioni dell’emissione eccessiva di onde solo uno dei rappresentanti dell’emittente privata. Il Gip ha convalidato il sequestro, riconoscendo a pieno il danno ambientale prodotto dall’apparato. Gli avvocati delle parti hanno presentato specifica istanza per ottenere in dissequestro, ma la richiesta è stata giudicata inammissibile dal Tribunale del Riesame di Salerno. Emesso anche un ordine di demolizione da parte del sostituto procuratore Penna. L’indagine continuano e sarebbe utile anche stabilire come sia stato possibile l’installazione dell’apparato senza che nessun ente amministrativo si accorgesse di nulla.

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