Abbazia del Goleto. Tesori campani: la mano dell’uomo nel divino

L’uomo, lo spirito, il luogo

Il visitatore che ne varca la soglia si ritrova da subito immerso in un’oasi di pace e di raccoglimento spirituale, stiamo parlando del complesso della cittadella monastica del Santissimo Salvatore al Goleto, sorto a Sant’Angelo dei Lombardi, in provincia di Avellino, a partire dal 1133, ad opera di San Gugliemo da Vercelli che ivi trovo’ la sua prima sepoltura. 1-Abbazia-del-Goleto-rtaliveL’Abbazia è oggi la prova piu’ evidente che l’uomo può porre rimedio ai danni di incuria e abbandono, anche a secoli di negligenza tra rovi e crolli, in un’area fortemente sismica, attraverso un lavoro di rivalutazione e valorizzazione di un bene artistico cosi’ importante sul territorio, per affidarlo alla memoria dei posteri, restituendogli anche la sua iniziale funzione di luogo di culto e preghiera. Oggi la struttura, affidata alla gestione ed alla manutenzione della Arcidiocesi di S. Angelo dei Lombardi-Conza-Nusco-Bisaccia, si presenta impeccabilmente curata in ogni dettaglio, offre la possibilità di godere appieno dell’altissimo valore storico e artistico della sua struttura ed è animata spiritualmente dai piccoli fratelli di Jesus Caritas dal 1990.7-Abbazia-del-Goleto-rtalive
Monsignor Tarcisio Luigi Gambalonga, Direttore dell’Ufficio Diocesano dei Beni Cultuali, segue con dedizione e impegno l’opera di rivalutazione di questo patrimonio artistico e religioso e interpellato ai nostri microfoni ha dichiarato che : “Come Chiesa locale sentiamo una grande responsabilità nei confronti di questo luogo, che conserva, oltre a preziose testimonianze storico-artistiche, anche la memoria di tanti uomini e donne che qui hanno dedicato la loro vita nel servizio di Dio, alla luce della regola benedettina scelta da San Gugliemo per la sua Comunità monastica. 2-Abbazia-del-Goleto-rtalivePer questo motivo abbiamo voluto che il Goleto continuasse ad essere abitato da una famiglia religiosa, quale quella dei Piccoli Fratelli di Jesus Caritas che si ispirano al Beato Charles De Foucault e pertanto fosse, innanzitutto, oasi per i pellegrini dello spirito che in questo nostro tempo sono alla ricerca di proposte significative per la cura dell’anima. Nel contempo non abbiamo tralasciato di recuperare, nello spiriti di san Benedetto, il valore culturale del luogo promuovendo iniziative in tal senso. Certamente, come in tutte le cose, una gestione appassionata ed attenta permette di tenere alto, sotto ogni punto di vista, il livello dell’intero complesso”.3-Abbazia-del-Goleto-rtalive
L’articolato progetto di consolidamento, restauro e adeguamento funzionale dell’intera area con le opere di messa in sicurezza e rivalutazione artistica, restituiscono alla comunità un bene da ammirare anche per l’adeguamento funzionale con accessibilità’ per i disabili, servizi di accoglienza, parcheggio, spazi pedonali pavimentati, giardini, coperture e sale da adibire a convegni. Un luogo in completo stato di abbandono negli anni è diventato un’ oasi multi-culturale in cui restare incantati dalla sua stratificazione millenaria, aggiudicandosi anche il premio nazionale di architettura Intraluoghi.4-Abbazia-del-Goleto-rtalive Le alterne vicende del complesso iniziano dalla chiesa del Santissimo Salvatore, con il monastero delle monache e quello dei monaci, per arricchirsi nel tempo di altri capolavori, come la torre Febronia, costruita con blocchi lapidei del mausoleo romano dedicato a Marco Paccio Marcello e la Cappella di San Luca, destinata a raccogliere una reliquia dell’ evangelista. Dopo lo splendore di quasi due secoli, grazie anche alla predilezione della nobiltà normanno-sveva, con la morte dell’ ultima abbadessa fu unito al monastero di Montevergine e, dopo il terremoto del 1732, vi fu costruita la chiesa grande, opera dell’ architetto napoletano Domenico Antonio Vaccaro. 5-Abbazia-del-Goleto-rtaliveCon la sua soppressione nel 1807 ,il corpo di San Gugliemo fu traslato a Montevergine e le sue suppellettili e gli arredi sacri venduti e trasferiti perlopiù nei paesi vicini. E’ oggi possibile ammirare tali opere d’arte visitando i luoghi di culto che le ospitano a Sant ‘Angelo dei Lombadri, Lioni, Nusco e Sturno. Solo nel 1973 con P.Lucio Maria De Marino, un monaco di Montevergine che ottenne il permesso di ritornare tra le rovine del Goleto, mosso dalla volontà di ricostruirlo, si diede il via ai lavori di restauro durati quasi trent’anni che ci consentono oggi di ammirare in perfetto stato di conservazione ambienti di arte romanica e gotica che tra capitelli, colonne, basamenti, bassorilievi, sculture, ara sepolcrale e affreschi, la rendono uno dei monumenti più preziosi dell’ Italia Meridionale. Sulle orme di San Gugliemo, l’uomo con la sua mano ha saputo recuperare un luogo di memoria storica e di culto e ci auguriamo che in tanti altri comuni si possa seguire l’impronta lasciata da quest’esempio virtuoso.

Laura Bisogno6-Abbazia-del-Goleto-rtalive

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