Il distretto sanitario non autorizza per il superamento del tetto di spesa, per i sindacati tesi non condivisa
Una impasse che ormai si trascina da tempo quella delle cure riabilitative negate a bambini ed anziani di Nocera. Mentre la Campania riparte, Nocera resta ferma al palo. La denuncia arriva dal segretario aziendale Uil Giovanni Somma e dai segretari provinciali della funzione pubblica e della sanità. Sono 110 le persone, tra bambini ed anziani, che sono in attesa di cure riabilitative e che il distretto sanitario 60 nega, contrariamente al recente decreto regionale. “Bloccare ed impedire alle persone più vulnerabili il diritto alle cure e ai lavoratori di curarle – si legge nella denuncia – appare quanto di più paradossale si debba affrontare in questa fase. Negando le autorizzazioni si negano salute e ripresa economica”. Al presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, i segretari provinciali del sindacato chiedono “di adoperarsi affinché queste decine e decine di persone e le loro famiglie possano uscire dallo stato di sofferenza e di angoscia in cui sono costrette a vivere”. E che “siano applicate anche per loro le norme che sono a tutela sia delle fasce sociali più deboli sia di un senso di civiltà che deve accomunarci”. Più che la fase 2, per le cure riabilitative, vige una fase di stallo.
Una situazione paradossale che sta mettendo a dura prova e a rischio, pazienti e personale socio-assistenziale. A sostegno della difficoltà in essere un’altra lettera, sempre della Uil, ai terapisti dell’ambulatorio del centro Villa dei Fiori costretti ad esser trasferiti proprio a causa delle terapie non autorizzate dal distretto. “Siete trasferiti in 20 su 26 – scrive la Uil – perché nel ‘vostro’ ambulatorio non c’è lavoro. Eppure il vostro lavoro è curare le persone, e in questo momento ci sono almeno 110 persone di cui 47 bambini che dovrebbero essere curate da voi. Invece no, non si può. Loro a casa senza cure a peggiorare, voi qui a chiedervi cosa fare. Perché? Perché il distretto di Nocera nega le autorizzazioni”. La fase 2 e la Campania che riparte evidentemente non valgono per la riabilitazione a Nocera. Il no da parte del distretto sanitario arriva dal superamento del tetto di spesa annuo, una tesi però non condivisa. Nella lettera inviata a De Luca in un passaggio si legge: “Volendola dire tutta, bisognerebbe anche aggiungere che la riabilitazione pur avendo 5 milioni in meno rispetto alla media regionale, lasciare inutilizzati ben due milioni di euro sulla proiezione annuale del tetto di spesa, in concomitanza con le chiusure portate della pandemia, appare essere un ossimoro fuori luogo”. La speranza è che dopo la denuncia dei sindacati chi di competenza possa sbloccare la situazione.
Giuseppe Colamonaco
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