Terra tradita. Terra dei fuochi: cos’è, facciamo luce…
Oggi nei territori del nord Napoletano e basso Casertano vi è la più grande catastrofe “antropico ambientale”, ovvero un suicidio antropico attraverso il danneggiamento dell’ambiente e dell’uomo stesso. Tale disastro prende il nome di “Terra dei fuochi”, luogo geograficamente localizzato indicativamente tra Napoli e Caserta, ma divenuto negli anni anche la locuzione-simbolo di un crimine ambientale dalle ingenti dimensioni, una “Terra” vittima di business miliardari, dove l’uomo con la sua opera ha avvelenato l’aria (roghi), ha contaminato i terreni e le acque, per gli sversamenti illeciti di composti radioattivi, miscele chimiche, mettendo a serio rischio non solo la propria sopravvivenza, ma quella dei suoi figli, delle future generazioni, già condannate da un agire consciamente colpevole ed ineluttabile. Questa condizione, che ha smosso la scienza, l’opinione pubblica e gli inquirenti, deve dar vigore al senso di responsabilità che grava sulle nostre coscienze prima di tutto e che ci richiama all’agire ed al come poter agire. Un dato incontrovertibile è che i limiti di tale fenomeno non sono riducibili ai confini territoriali, ma vanno ben oltre questi confini, estendendosi e prevaricando gli stessi limiti nazionali. Volendo analizzare le cause di questa immane tragedia, l’exordium va ricercato sicuramente nella matrice filosofico-scientifica dell’antropocentrismo.
L’uomo al centro del mondo, e in virtù di questo vantaggio, crede di poter disporre della natura e dell’ ambiente secondo la sua volontà, secondo i sui vantaggi ed interessi sottesi. Secondo la oggettivit dell’antropocentrismo2, la natura non è altro che un organismo pigro e inattivo, utile solo perché fornisce mezzi essenziali per i bisogni umani, “il primato dell’uomo sul resto del creato”, ove l’uomo mette in risalto il distacco tra se stesso rispetto agli altri esseri viventi”, e per il quale, ovvero per questa arrogante supremazia, ha giustificato le violenze del primo sul secondo, in vista, esclusivamente, di un fine ultimo correlato al soddisfacimento dei propri interessi, connessi strettamente al proprio arricchimento, mettendo in discussione la salute dell’intera biosfera, ma dove il conto è presto fatto e restituito con la morte di molte specie animali e vegetali, i mutamenti del micro clima, la morte dei propri fratelli, l’abbandono dei luoghi “La nostra bella terra tanto decantata è martoriata da veleni che, ad opera di gente senza scrupoli, stanno mietendo vittime di ogni eta’”. Qualcosa però sta cambiando. Da qualche decennio a questa parte è in atto un modo nuovo di approcciarsi alla cultura ambientale, questa nella vita delle persone paleserebbe un cambio di tendenze, di scelte strategiche dei Governi e dell’economia, ponendo finalmente la necessità di rivedere, ridare valore e di chiarire tutto, affinché l’uomo si ponga sullo stesso piano del mondo in cui vive, prendendo coscienza della cura dei luoghi e accrescendo la cultura di rispetto, riducendo la produzione di rifiuti e ottimizzando la gestione, il riciclo e infine lo smaltimento di essi, meta possibile solo nel caso in cui si ponga attenzione a tutte le fasi di vita di un oggetto, che può poi trasformarsi in rifiuto. Ricordiamoci che il nostro PIANETA è l’unica casa che abbiamo…
Terra Felice
Terra felice,
generosa madre di ricchi frutti,
di gemme colorate,
venerata da tanti,
sospirata da molti,
posseduta da pochi.
Dai, nonostante tutto,
onore a chi ci vive
e, che per te lotta.
Rimani la musa di nuovi scritti,
la Dea di nuovi racconti,
l’ispiratrice di nuove ballate.
Terra stupenda
quanto preziosa,
continua a sfamarci,
a dissetarci,
a respirare
del messaggio d’amore,
dell’annunzio di fiducia,
della festosità di esistere
nate con te.