Chiesta ordinanza
Pietro Sessa, consigliere comunale della Lega, ha presentato una istanza alla triade commissariale sul 5G, la tecnologia di quinta generazione per le comunicazioni. La proposta inoltrata é relativa all’emissione di una ordinanza che vieti a chiunque la sperimentazione o l’installazione del 5G sul territorio comunale di Pagani. Ciò applicando il principio precauzionale sancito dall’Unione Europea, in attesa dell’emanazione di linee guida aggiornate da parte degli organismi di tutela della salute e dell’ambiente nazionali e regionali, basati sui dati scientifici più aggiornati, fra i quali la nuova classificazione della cancerogenesi delle radiofrequenze 5G annunciata dall’International Agency for Research on Cancer. Inoltre, si legge in una nota, di subordinare l’accettazione di qualunque procedimento a una verifica preliminare con l’autorità politica responsabile della salute dei cittadini. Il 5G, evidenzia Sessa, si basa su microonde a radiofrequenze più elevate dei precedenti standard tecnologici, anche dette “onde millimetriche”, che comportano due applicazioni principali: maggiore energia trasferita ai mezzi in cui le radiofrequenze vengono assorbite (in particolare i tessuti umani) e minore penetrazione nelle strutture solide, per cui vi è la necessità di un maggiore numero di ripetitori (a parità di potenza ) per garantire il servizio. Il capogruppo leghista riporta nella sua richiesta anche i recenti aspetti normativi: “che spetta ai Commissari, nella sue vesti di ufficiali di Governo e massima autorità sanitaria locale in ossequio all’art.32 della Costituzione ed al principio di precauzione sancito dal diritto comunitario e dall’art. 3-ter del D.L.vo n. 152 /2006, al fine di fronteggiare la minaccia di danni gravi ed irreversibili per i cittadini, di adottare le migliori tecnologie disponibili e di assumere ogni misura e cautela volte a ridurre significativamente e, ove possibili, eliminare l’inquinamento elettromagnetico e le emissioni prodotte ed i rischi per la salute della popolazione. Che riscontrati gli “effetti nocivi sulla salute umana”, il 15 gennaio 2019 il Tar del Lazio ha quindi condannato i ministeri di salute, ambiente e pubblica istruzione a promuovere una adeguata campagna informativa “avente ad oggetto l’individuazione delle corrette modalità d’uso degli apparecchi di telefonia mobile”.
gc
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