Nocera, Umberto I, rabbia per il furto di una catenina ad un’anziana ricoverata

L’episodio ai danni di una paziente in attesa si ricovero

A denunciare il meschino episodio il nipote di Filomena M., 84enne ricoverata ieri pomeriggio all’Umberto I di Nocera Inferiore per gravi problemi di salute. Mentre i familiari dell’anziana donna erano rigorosamente fuori, in attesa che i sanitari completassero il triage e ricoverassero la signora in reparto, qualcuno sottraeva all’anziana la catenina d’oro che portava al collo e dalla quale non si separava mai. Non un semplice laccio d’oro, ma un oggetto molto caro, una catenina con un medaglione al cui interno Filomena M. conservava la foto del marito deceduto. Quando i familiari hanno potuto rivedere la loro congiunta si sono accorti subito che la nonnina non aveva più al collo il suo prezioso medaglione , ma solo in termini di affetti e di ricordi, e così hanno chiesto spiegazioni. Purtroppo nessuno ha saputo dire nulla sulla misteriosa scomparsa. Il nipote della signora ha sperato che qualcuno potesse averlo tolto per favorire delle indagini diagnostiche e che lo avrebbe conservato per poi restituirlo ai familiari, ma purtroppo non sembra che le cose siano andate così.

I familiari sono disposti ad offrire perfino una ricompensa qualora l’oggetto tanto caro alla loro famiglia, venisse restituito. È davvero difficile immaginare che in un ospedale, luogo in cui si dovrebbe essere sicuri e protetti, possano verificarsi episodi tanto squallidi e disumani. Arrivare a rubare una catenina ad un’anziana incapace in quel momento di reagire, approfittare della debolezza di una persona inerme, vulnerabile,provocare ulteriore dolore ai suoi familiari, è davvero da persone abiette, spregevoli, prive di scrupoli e anche di un solo briciolo di umanità.
Chissà se leggendo quest’articolo l’autore del gesto non provi un po’ di vergogna e non decida di restituire il medaglione ai familiari della donna. Sarebbe davvero bello farglielo ritrovare sul comodino accanto al letto d’ospedale dove è tuttora ricoverata. Un gesto che riportebbe un po’ di sereno in un periodo buio e difficile per tanti e nel quale gesti come questi fanno male anche solo a raccontarli.

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