Ecco i numeri, diminuisce il Cromo, aumento di E.Coli e indice Limeco
L’Agenzia regionale per l’ambiente ha monitorato i corpi idrici fluviali del Bacino idrografico del firme Sarno durante lo stato emergenziale del Covid-19. Una relazione di 11 pagine corredata di dati e foto. In questa ciò che balza agli occhi è il riferimento sul cromo, testualmente é scritto che “dal confronto tra i risultati delle analisi dei campioni del mese di aprile 2017 con quelli del mese di aprile 2020 risulta un tenore di cromo totale inferiore dal quale deriva un migliore stato di qualità del corpo idrico”. Nel paragrafo classe di qualità delle sostanze prioritarie non pericolose tab. 1/B DLgs 172/2015 è scritto che nello specifico “nel sito Sr3 è stato rilevato un valore di concentrazione di 12.2 mg/L nel 2017 e di 2.5 mg/L nel 2020, nel sito Sr6 di 7.8 mg/L nel 2019 e di 0.9 mg/L nel 2020 e nel sito Cav1 di 3.4 mg/L nel 2019 e di 1.3 mg/L nel 2020. Per quanto concerne la concentrazione del Cromo totale sulle stazioni AC2 e Sol2 dal confronto delle analisi dei prelievi del mese di aprile 2017 con quelli del mese di aprile 2020 si osserva una sostanziale diminuzione del Cromo totale (per AC2 il valore di concentrazione è di 127.9 mg/L nel 2019 e di 8 mg/L nel 2020; per Sol2 nel 2019 è di 279.7 mg/L e nel 2020 12.6 mg/L). Tuttavia, anche in queste condizioni, non viene raggiunto il giudizio minimo per lo Stato Ecologico fissato dalla norma (BUONO). I corpi fluviali sui quali è stato effettuato il monitoraggio sono quelli dei rami sorgivi, Foce, Palazzo, Di San Marino, quelli del medio corso e del basso corso, torrente Solofrana, torrente Cavaiola ed Alveo comune. I parametri adottati dall’Arpac – si legge nella relazione – sono costituiti da diverse famiglie di sostanze quali idrocarburi, metalli pesanti pesticidi etc., tutte sostanze ritenute inquinanti per l’ambiente ma non pericolose per la salute degli organismi e dell’uomo. Esse derivano da diverse fonti quali l’industria, l’agricoltura ed i reflui civili e vengono ricercate in funzione delle pressioni antropiche individuate nel bacino idrografico.
Anche l’indice Limeco ha evidenziato sorprese: “Le analisi effettuate dei prelievi del mese di aprile durante il monitoraggio dal 2017 evidenzia che tutti i corpi idrici monitorati risultano inquinati variando il loro giudizio da cattivo a sufficiente. In tutte le stazioni monitorate nel mese di aprile 2020 il livello di inquinamento in base all’indice Limeco risulta essere peggiore o uguale a quello ottenuto in condizioni di monitoraggio ordinarie”. Tale indice è l’espressione dell’inquinamento proveniente dai reflui civili e zootecnici e dall’utilizzo di sostanze utilizzate in l’agricoltura quali fertilizzanti azotati e fosfati. Riguardo allo stato chimico “dalle analisi dei prelievi effettuati nel mese di aprile 2020 non si osservano sostanziali variazioni di concentrazione delle sostanze monitorate”. Infine in relazione agli Escherichia Coli, che evidenziano lo stato derivante dai reflui civili, “ad eccezione della stazione Sr1 che ricade nel Comune di Striano (NA) – subito a valle della zona PIP (con bassa copertura di centro abitato) in cui si osserva una diminuzione rispetto al regime ordinario, nelle altre stazioni i risultati del monitoraggio rivelano un aumento della concentrazione di questo coliforme. Questo parametro non rientra tra quelli utilizzati per la classificazione degli stati Ecologico e Chimico ai sensi del DLgs 152/2006 ma rappresenta il migliore indicatore della presenza dei reflui civili”.
Giuseppe Colamonaco