Castel San Giorgio. Puc, Legambiente non si arrende

Contestate le altezze dei fabbricati

Il circolo di Legambiente “Francesco Di Pace” torna sull’argomento puc, piano recentemente approvato in consiglio comunale. Continua, dunque, la polemica sul nuovo piano urbanistico. Gli ambientalisti, attraverso un grafico, hanno evidenziato, a loro giudizio, diverse anomalie. Nella nota, diffusa dal circolo locale, si legge: “Far passare l’altezza della parte dei fabbricati che concorre al calcolo del volume edificabile per l’altezza totale e di ingombro volumetrico. Lo stesso vale per il calcolo degli alloggi da costruire; del consumo di suolo; del verde pubblico; del recupero dell’esistente; del rispetto dell’ambiente; del rispetto delle prescrizioni imposte dalla Provincia di adeguamento del puc; e ancora far passare le osservazioni previste dalla legge nei 60 giorni successivi all’adoziane del puc come partecipazione dei cittadini, sostituendo così, i propedeuci incontri con i cittadini, le associazioni e le varie categorie del settore economico, mai fatte da questa amministrazione”.

Una querelle che pare non arrestarsi ed entra invece nel merito di quanto approvato. “In questa rappresentazione illustriamo le altezze dei fabbricati previsti dal puc, ai sensi degli artt. 68 e 133 del Ruec (Regolamento Urbanistico Edilizio Comunale) e degli articoli delle Norme Tecniche di Attuazione. La parte di fabbricato alta metri 15,50 é l’altezza dichiarata pubblicamente dall’amministrazione (cinque piani). La parte interrata ed il sottotetto sono esclusi dal calcolo volumetrico. Invece l’altezza reale del fabbricato corrisponde a ben metri 18,30, invece dei 15,30 dichiarati. C’è da dire che il sottotetto ai sensi dell’art. 68, comma 3 del Ruec sono previste le seguenti funzioni: deposito, ripostiglio, stireria, lavanderia, stenditoio, archivio, locale hobby ed altre funzioni non residenziali che non comportino una presenza permanente di persone. A tal fine, i sottotetti potranno essere dotati di servizi igienici e potranno essere rifiniti con tramezzature, pavimentazione ed intonaci e tutti gli impianti tecnologici necessari allo svolgimento delle funzioni consentite. Praticamente un altro piano abitabile”. Una polemica, quella sul puc, che non é affatto chiusa e che dopo l’intervento tecnico da parte di Legambiente, potrebbe acuirsi su gli altri aspetti urbanistici. Insomma, la parola puc a Castel San Giorgio, é ancora rovente.

gc

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