Bottone, interroga la Regione sul fiume Sarno

L’intervento

Il consigliere comunale di Pagani Salvatore Bottone, già sindaco della città liguorina, ha interrogato la Regione sul fiume Sarno.  In una nota si legge: “Per tutti questi motivi ho coinvolto il consigliere regionale Vincenzo Maraio e il segretario nazionale del Psi ed insieme abbiamo concordato una interrogazione sulle problematiche ambientali, indirizzata all’attenzione dell’assessore all’ambiente della Regione Campania, avvocato Fulvio Bonavitacola nella quale si chiedono: quali azioni la Regione Campania intende intraprendere nel breve periodo al fine di sollecitare il completamento dei lavori del “grande progetto fiume Sarno e affluenti, lo stato del programma di recupero presentato con proposta progettuale in sede di conferenza dei servizi del 21 gennaio 2019 e quanto tempo è stato previsto per la realizzazione degli interventi, la richiesta di maggiori controlli sugli scarichi abusivi e nocivi”. La richiesta di notizie parte da alcune considerazioni su quanto avvenuto durante il lockdown.  “Abbiamo visto tutti – continua il comunicato – le immagini impietose del fiume Sarno e dei suoi affluenti; le acque sono di nuovo torbide dopo la fine del lockdown, con l’inizio della fase 2 e la conseguente riapertura delle attività produttive. E’ stato importante e significativo il passaparola indignato sui social, che ha portato all’interessamento del ministro dell’ambiente Sergio Costa a questa delicata problematica che da decenni affligge la nostra provincia, con l’invito alle indagini del NOE dei carabinieri. Erano cominciati, proprio qualche mese fa, i lavori di bonifica, finanziati dall’Unione Europea, sul territorio di Castellammare, Scafati e Torre Annunziata per la pulizia dei canali inquinati e maleodoranti che attraversano queste città, prioritariamente rispetto agli altri interventi, per garantire la tutela della salute pubblica. Sarebbe toccato poi alla manutenzione delle altre zone, quelle dell’agro nocerino-sarnese. L’obiettivo deve essere portato a termine, le delibere regionali non possono essere accantonate e sepolte sotto la lentezza burocratica che caratterizza le attuali procedure, rese ancor più lente dall’emergenza coronavirus. Il problema è reale e va affrontato, con urgenza! E’ importante operare un censimento degli scarichi delle aziende e il monitoraggio della qualità degli stessi, così da prevenire ulteriori danni all’ecosistema e, soprattutto, fermare chi ha la consuetudine di sversare prodotti tossici per l’ambiente e per la salute. E’ fondamentale che le forze dell’ordine siano impegnate su questo fronte con costanza e con interventi mirati, applicando le sanzioni a coloro i quali agiscono illegalmente. E’ necessaria, a livello provinciale e regionale, una task force per l’ambiente, il cui centro nevralgico deve essere sempre la difesa della salute pubblica”.

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