Un progetto pilota studiato sulla città di Sant’Alfonso
Gerardo Torre, ex assessore della giunta Gambino e pioniere della medicina itinerante, ha lanciato un’idea sulla ripresa socio – sanitaria Covid-19 da realizzare nella città di Sant’Alfonso. Si tratta di un progetto pilota da sviluppare a Pagani. Il medico liguorino, con esperienze importanti fatte all’estero e in territori endemici, scrive: “A Pagani esistono 40 medici di territorio, progettando almeno 30 squadre Spic (squadre speciali indagini coronavirus), formate da un medico ed un infermiere, ben attrezzate con presidi individuali di difesa e forniti di tamponi e sets di ricerca e prelievo venoso periferico, si può sottoporre in tempi anche brevi, tutta la popolazione al tampone orofaringeo e prelievo del sangue periferico per ricercare immunoglobuline”. Una procedura, secondo Torre, che potrebbe consentire di rilevare positivi-asintomatici da una parte e negativi-asintomatici dall’altra. Inoltre, sarà possibile evidenziare pazienti asintomatici-positivi dai quelli pauciasintomatici con coronavirus. Infine, anche persone asintomatiche-negative con o senza presenza di anticorpi.
Insomma, uno screening a tappeto della popolazione paganese che successivamente dovrà passare al vaglio dei laboratori pubblici e privati, con le dovute determinazioni cliniche. Le valutazioni porteranno a due tipologie ben distinte: “Al di là dei pluri-sintomatici che seguiranno la linea di ricovero presso le sedi ospedaliere e nelle terapie intensive, tutti gli altri cittadini potranno essere divisi in positivi e negativi. I primi si affideranno ad una ulteriore quarantena, con ripetizione analitica dopo 15 giorni, i secondi potranno con sicurezza diagnostica, ritornare alle loro normali attività sociali e di comunità. Successivamente, dopo l’ulteriore periodo di quarantena, e dopo la ripetizione delle analisi, anche gli asintomatici positivi, potranno addizionarsi, con tranquillità agli altri cittadini”. Il medico paganese ha anche redatto uno schema riassuntivo del progetto e diffuso in rete a beneficio di tutti, ma soprattutto degli organi preposti.
Giuseppe Colamonaco