“Hanno detto il falso sull’incandidabilità, il falso sul dissesto”
Una parabola discendente quella che sta vivendo la città di Pagani dopo le amministrative dello scorso anno. Le ultime vicissitudini giudiziarie, che vedono coinvolti alcuni consiglieri comunali e dirigenti del Comune, hanno lasciano perplesso il consigliere comunale del M5s, Santino Desiderio. È iniziata male ed è finita peggio, la sintesi della parabola su cui ha concordato l’avvocato penalista. Una amara costatazione dei fatti che hanno determinato l’andamento amministrativo di Palazzo San Carlo sino all’arrivo della triade commissariale. Rispetto alla vicenda giuridica, il consigliere pentastellato, ha voluto fare una considerazione generale molto chiara: “Come consiglieri comunali avremmo dovuto lasciare la casacca già alle dimissioni del sindaco facente funzioni, anzi, prima ancora, quando l’ex sindaco Gambino non avrebbe potuto ricorrere contro la sentenza di decadenza emanata dal Tribunale di Nocera Inferiore”. L’amministrazione del cuore caduta sotto i colpi della giustizia, tra incandidabilità e decandenza, dovrà affrontare questo ultimo capitolo. Saranno le aule dei tribunali, comunque, a chiarire fatti e circostanze. “La maggioranza è litigiosa – ha continuato il consigliere pentastellato – lottano su tutti i fronti e tra loro. Ma rispetto alla querelle politica, io sto facendo altro, mi sto dedicando alla pandemia, cercando di aiutare la mia città in questo difficile momento”.
Certo che al tempo del Coronavirus, la politica, quella di alcuni mesi fa, sembra essere sospesa, chiusa in un limbo temporale, che di tanto in tanto, emana sussulti. È forse lo scenario più verosimile che, al momento, non ha soluzione di continuità. “Quello che è successo ieri – ha rilanciato Desiderio – è una delle tante vicende che sono accadute. Hanno detto il falso sull’incandidabilità. Hanno detto il falso sul dissesto e su questo attendo gli atti, poiché il parere dei revisori non ha dato l’ok. Attendo la documentazione anche sul bilancio. Alla fine preparerò una dettagliata relazione”. I nodi dell’ultimo percorso amministrativo potrebbero essere presto sciolti e far emergere verità recondite. Ma chi sarà a valutare tutto questo? “I commissari – ha chiosato l’avvocato – perché sanno quello che devono fare e lo faranno in totale libertà. Guardi, c’è da lavorare sulla macchina comunale ed i commissari la dovranno riorganizzare”. Intanto, la vicenda giudiziaria potrebbe aprire un’altra pagina ed a stretto giro, circola voce di una raccolta firme dei consiglieri comunali per far sciogliere il consiglio: “Lo avevo già proposto tempo fa – ha concluso il legale paganese – ma oggi, il consiglio comunale a cosa serve. Nemmeno il rendiconto di bilancio del 2018 siamo stati capaci di approvare. Il tempo é scaduto”.
Giuseppe Colamonaco
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