I DATI MONDO, EUROPA, ITALIA, CAMPANIA, SALERNITANO (divisi per aree)
La curva epidemica registra una lieve flessione, arrivando al 2,0%. Meno pazienti ricoverati in terapia intensiva e in ospedale La Campania supera i 4.000 infetti, ma resta basso il contagio. Solo altri 5 casi nel Salernitano, 41 in totale in regione. Il punto sull’Economia. Approfondimenti)
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COVID 19 I DATI
I NUMERI DELLA PANDEMIA
2.300.864 contagiati nel mondo, +76mila in più in un giorno di positivi al Sars Cov 2 nel mondo, 158.202 i morti in totale (poco più di settemila in un giorno) e 560.980 (+ 18mila) i ricoverati in ospedale
NEL MONDO
Contagiati.
Morti 150.948 (dato puramente indicativo per diverso modo di calcolare i deceduti che sono tali solo quelli morti esclusivamente per Sars Cov 2).
In cura 560.980 (dato puramente indicativo per la mancata certezza sull’affidabilità dei vari sistemi sanitari nazionali)
Guariti 602.027 (dato puramente indicativo per la mancata certezza sull’affidabilità dei vari sistemi sanitari nazionali).
Nuovi contagi nel mondo 25 gennaio – 18 aprile 2020.
Elaborazione del fisico Wladimiro Leone per RTAlive
EUROPA (ESCLUSA L’ITALIA) (compreso G.B)
Contagiati 859.526 +29.000 in un solo giorno.
Morti 77.659 (dato che va preso solo per pura indicazione, stando le regole diverse di conteggio)
Andamento contagi Europa (tranne Italia) 01 marzo – 18 aprile 2020.
Elaborazione del fisico Wladimiro Leone per RTAlive
ITALIA
Contagiati 175.925(+491), di cui attualmente positivi 107.771 (+809)
Morti 23.227 (+482)
Isolamento domiciliare 80.031
Terapia Intensiva 2.733
Ricoverati in ospedale con sintomi 25.007
Guariti 44.927(+2.200)
Tamponi effettuati 1.305.833
I numeri delle Regioni pubblicate dalla protezione civile alle 17 di oggi, su elaborazione dati alle 23.59 del 18 aprile 2020
Andamento contagi in Italia 01 marzo 18 aprile 2020.
Elaborazione del fisico Wladimiro Leone per RTAlive
CAMPANIA
I dati dei contagiati sono aggiornati alle 24, gli altri alla ricognizione delle 17
Contagiati 4.029 +41
Terapia intensiva: 76
Ricoverati in ospedale con sintomi: 605
Isolamento domiciliare: 2.364
Tamponi Effettuati totali 49.187
Morti: 300 (+ 7)
Guariti: 643 (+12)
Andamento contagi giornalieri in Campania, 01 marzo – 18 aprile 2020.
Elaborazione del fisico Wladimiro Leone per RTAlive
Casi suddivisi per province aggiornati dalla Protezione civile al 18 aprile 2020 (su dati alle ore 24 del 14 aprile): 2.130 (di cui 829 Napoli Città e 1.301 provincia), 602 Salerno, 425 Avellino, 397 Caserta, 167 Benevento +267 in verifica.
I risultati dei tamponi di oggi negli ospedali (CHE NON SIGNIFICA UN PARI NUMERO DI NUOVI PAZIENTI AFFETTI DA COVID 19): 22 Cotugno di Napoli, 4 Ruggi di Salerno, 0 Sant’Anna di Caserta, 3 Presidi di Aversa e Marcianise, 0 Moscati di Avellino, 2 San Paolo di Fuorigrotta a Napoli, 0 Azienda Universitaria Federico II, 8 Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno, 1 Santa Maria Della Pietà di Nola, 0 San Pio di Benevento, 1 Maria Santissima Addolorata di Eboli.
NEL SALERNITANO
Contagiati 603, ai quali bisogna aggiungere quelli che tra i 5 tamponi positivi che risulteranno nuovi casi, ora al riscontro dell’Asl Salerno per evitare che si tratti di esami di verifica effettuati per stabilire se permane la malattia.
L’AGGIORNAMENTO È IN CORSO CON I DATI REALI COMUNICATI DALL’ASL CON LE EFFETTIVE RESIDENZE.
L’aggiornamento di domani.
– Agro nocerino 187/188 (di cui 20 deceduti e 31 guariti). Di questi: 50 a Scafati (di cui 4 deceduti e 8 guariti); 30 Nocera Inferiore (di cui 5 deceduti e 2 guariti), 24 a Sant’Egidio (di cui 10 guariti), 23 Angri (di cui 2 guariti e 1 deceduto), 22/23 Pagani (uno domiciliato nella città di Sant’Alfonso pur se residente in altro comune dell’Agro nocerino) di questi 5 guariti e 3 deceduti, 12 Sarno (di cui 4 deceduti e due guariti); 10 a San Valentino Torio (di cui 1 deceduto e 2 guariti); 9 a San Marzano Sul Sarno (di cui 1 deceduto) 6 Nocera Superiore (di cui 1 deceduto) e 1 Bracigliano.
– Valle dell’Irno 24 (con 4 deceduti e 5 guariti) di cui: 9 di Mercato San Severino (di cui 4 deceduti), 8 Baronissi (di cui 3 guarito), 5 di Fisciano (di cui 2 guariti), 2 Pellezzano.
– Salerno città 53 (+ 8 ancora da verificare effettiva residenza + 2 morti).
– Cava de’ Tirreni 34, dei quali 6 deceduti e 6 guariti.
– Costiera Amalfitana 24 (1 guarito) di cui 12 Vietri sul Mare (1 deceduto), 1 Maiori, 1 Amalfi, 1 Cetara, 6 Tramonti, 1 Praiano, 1 Ravello e 1 Furore.
– Picentini 30 (di cui 2 guariti): 21 a Pontecagnano (di cui 1 guarito), 4 Montecorvino Rovella e 2 a Montecorvino Pugliano ed il noto medico di Giffoni Valle Piana in servizio a Sarno ora guarito, 1 San Cipriano Picentino, 1 San Mango Piemonte + 1 nei Picentini con Comune da comunicare.
– Piana del Sele 18 di cui 11 ad Eboli tra questi (uno è una fisioterapista e tre pazienti del Campolongo Hospital) e l’ebolitano Antonio Giordano, il direttore dell’Azienda ospedaliera Luigi Vanvitelli di Napoli/Caserta ed ex direttore generale dell’Asl Salerno, 6 Battipaglia, 1 Bellizzi (deceduto)
– Cilento 42: 21m2 ad Agropoli (compreso 2 deceduto, guariti 3); 4 Vallo della Lucania la pediatra Cilentana che si trovava, però, a Napoli da diversi giorni, 2 Sessa Cilento, 3 Casal Velino e Sicignano degli Alburni, 3 Colliano, 1 Montano Antilia (guarita), 1 Serramezzana 1 San Mauro La Bruca, 1 Capaccio Paestum, 1 Novi Velia, 1 Luarino.
– Golfo di Policastro 2: 2 Vibonati.
– Vallo di Diano/Tanagro 147: tra cui 75 (di cui 27 nella casa di riposo Juventus) di Sala Consilina (di cui 10 deceduti e 1 guarito), 17 Caggiano (di cui 1 deceduto), 14 Polla (in valutazione la residenza di un’altra persona, 2 deceduti, 1 guarito), 7 Sassano (1 guarito), 7 Auletta (di cui 2 guariti), 8 Padula (1 guarito), 6 Sant’Arsenio, 4 Teggiano (2 deceduti), 4 Montesano Sulla Marcellana (1 deceduto), 3 di Atena Lucana, 1 Buonabitacolo, 1 Sanza, 1 San Gregorio Magno, un 42enne non riconducibile al focolaio del Vallo di Diano.
Morti nel Salernitano 50: 10 a Sala Consilina, 6 a Cava de’ Tirreni; 4 a Scafati; 4 a Mercato San Severino; 5 Nocera Inferiore; 3 Sarno, 2 Pagani, 2 Salerno, 1 Eboli (una 71enne di Pompei ma ricoverata giorni fa al Campolongo Hospital ad Eboli trasferita poi al Cotugno di Napoli), 1 a Bellizzi che aveva partecipato al ritiro neocatecumenale nel Vallo di Diano; 1 Caggiano (don Alessandro Brignone di Salerno, parroco); 1 Vietri sul Mare (un anziano di Molina di Vietri sul Mare), 1 San Valentino Torio (un docente 48enne); 1 Buccino (deceduto ad Eboli); 1 di San Marzano Sarno; 1 Agropoli, 1 Montesano sulla Marcellana, 1 a Teggiano, 1 Vallo della Lucania, 1 Angri, 1 Nocera Superiore (Padre Olimpio Petti}) .
Guariti nel Salernitano 39
Andamento contagi nel Salernitano, da 01 marzo a 18 aprile 2020
Elaborazione dati del fisico Wladimiro Leone per RTAlive
IL COMMENTO
Video trasmissione
Situazione Mondo, Europa, Italia, Campania e Salernitano
In video qui, con collegamenti dall’Italia e dall’estero
ECONOMIA
Il punto di Vincenzo Marrazzo*
Il bollettino economico di Bankitalia, analizzando l’impatto sull’economia del coronavirus, stima per ogni settimana di lockdown, un costo all’Italia dello 0,5% del Prodotto interno lordo annuo, ossia circa 9 miliardi di euro ai valori attuali. Il dato non considera effetti indiretti. Le attività commerciali e industriali non ritenute essenziali, e come tali temporaneamente sospese dal DPCM del 22 marzo, contribuiscono a circa il 28 per cento del totale del valore aggiunto. Dunque, Bankitalia stima una caduta del Pil attorno al 5% nel primo trimestre dell’anno a causa dell’emergenza sanitaria che ha impattato in misura rilevante alcuni comparti dei servizi mentre la produzione industriale avrebbe subito un ribasso del 6%, e del 15% nel solo mese di marzo. Nel settore dei servizi le misure hanno pressoché azzerato il fatturato di gran parte del commercio al dettaglio non alimentare, di alberghi, bar e ristoranti e delle aziende del turismo” mentre si sono arrestate le attività edili. Il conto del virus non si esaurirà certo nonostante una graduale riapertura in vista. Il protrarsi delle misure di contenimento della pandemia di Covid-19 comporterà una significativa caduta del Pil nel nostro paese anche nel secondo trimestre, cui farà verosimilmente seguito un recupero, che potrà però anche essere sostenuto. Sempre secondo Bankitalia i tempi e l’intensità della ripresa dipenderanno, oltre che dalla durata e dall’estensione geografica del contagio, su cui vi è ancora molta incertezza, da diversi fattori interni e internazionali, nonché dall’efficacia delle politiche economiche. Il ricorso alla cassa integrazione ha attenuato nel mese di marzo l’impatto dell’emergenza Covid-19 sul numero di occupati.
Nel secondo trimestre l’occupazione potrebbe però contrarsi in misura più marcata, risentendo del mancato rinnovo di una parte degli oltre 400 mila contratti a termine in scadenza tra marzo e aprile. Il rischio sta in particolare nei settori ricettivo-alberghiero, dei viaggi e trasporti, dei servizi ricreativi, culturali e personali e del commercio al dettaglio non alimentare. La situazione d’emergenza ha fatto calare inevitabilmente i consumi e la fiducia delle famiglie nel primo trimestre dell’anno che hanno risentito della maggiore incertezza, della caduta della domanda di servizi e dei vincoli alla mobilità conseguenti alla diffusione dell’epidemia. Il bollettino nota come, tuttavia, l’incidenza sul reddito disponibile dei costi del debito (spesa per interessi e restituzione del capitale) è bassa, al 9,7 per cento. L’ampliamento della sospensione dei mutui prima casa deciso dal governo abbasserà ulteriormente tali costi.
FOCUS SU DECRETO IMPRESE
Il governo ha varato il cosiddetto decreto imprese, per assicurare liquidità alle aziende colpite dallo stop delle attività legato all’emergenza coronavirus. L’intervento del governo prevede che l’accesso alle garanzie sia tarato a seconda degli importi richiesti, delle dimensioni dell’azienda e del fatturato. Il primo canale è quello dei finanziamenti al Fondo di Garanzia per le Pmi. Possono accedervi tutte le imprese fino a 499 dipendenti. Tre sono i principali profili previsti. Per i prestiti fino a un massimo di 25 mila euro e comunque non superiori al 25% dei ricavi è prevista una garanzia del 100%, mentre per quelli fino a 800 mila euro, e comunque non superiori al 25% dei ricavi la garanzia statale si ferma al 90% mentre il 10% può essere garantito da Confidi.
Infine, per i prestiti fino a 5 milioni di euro è prevista la sola garanzia statale al 90%. Per le imprese che non possono accedere al fondo di garanzia Pmi, la garanzia è offerta da Sace. Anche in questo caso l’importo del prestito non può superare il 25% del fatturato. Per beneficiare delle garanzie serve, dettaglia il decreto, lo stato di “buona salute aziendale, come lo disciplina la Commissione europea, e sono inoltre escluse le aziende con crediti classificati “in sofferenza”, e ormai inesigibili. Come segno di attenzione rispetto a quel che è successo da febbraio sono state però comprese le aziende che hanno esposizioni classificate dalle banche come “inadempienze probabili” ovvero “scadute o sconfinamenti deteriorati”, purché la classificazione sia successiva al 31 gennaio 2020. Questa definizione apre un potenziale problema per le imprese che si trovavano in quel limbo di merito creditizio. Situazione aggravata dal fatto che servono in media 12 mesi di tempo per tornare a esser classificati come “in bonis” e quindi ammessi a pieno titolo alle misure di garanzia pubbliche.Un altro aspetto grigio è quello delle imprese in concordato o con piani di ristrutturazione posteriori al 31 dicembre 2019: sono garantite, purché al 9 aprile i loro rapporti bancari non fossero classificati come “esposizioni deteriorate”, o che gli arretrati non fossero “di presumibile rimborso integrale”. Il rischio è che queste maglie piuttosto strette lascino “libero arbitrio” alle scelte individuali degli istituti di credito. Ai fini dei tempi previsti per ricevere la liquidità, non esiste una indicazione univoca. I finanziamenti più immediati saranno alla fine quelli fino a 25 mila euro (o il 25% di fatturato), sorretti da garanzia al 100% che di fatto azzera il rischio di credito per le banche. Gli interessati devono fare domanda del finanziamento alla propria banca (tramite il sito) e compilare il modulo di richiesta della garanzia al Fondo per le Pmi (già disponibile).
Le banche possono erogare anche senza attendere l’ammissione della domanda al Fondo di garanzia.
Per le imprese di dimensioni superiori, la garanzia passa da Sace. La controllata della Cdp garantisce di poter trattare le pratiche in 2 giorni. Però le banche devono svolgere la loro istruttoria sugli affidatari. Ci vorranno almeno 3 settimane, dicono gli ottimisti, c’è chi teme ci possano volere anche mesi per arrivare ad avere il denaro. Fino ad oggi il governo ha messo a disposizione 2,73 miliardi di euro. Di questi 1 miliardo sono stati destinate alla Sace, per assicurare la linea di credito riservata ai finanziamenti con importi più alti, mentre 1,72 sono stati destinati al Fondo di Garanzia per le Pmi. Il ministro dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli ha garantito una dotazione che dovrebbe raggiungere i 7 miliardi di euro. Per questo motivo ci si attende che nell’imminente “decreto aprile” il governo stanzi nuove risorse. Il governo prevede che i fondi stanziati, insieme a quelli in arrivo, possano assicurare complessivamente liquidità, cioè garantire prestiti, per 300 miliardi di euro.
In particolare, per il Fondo di garanzia Pmi il Ministero dello Sviluppo Economico ipotizza una leva finanziaria di uno a 14, cioè che per ogni euro stanziato, il fondo possa erogare prestiti per 14. Nel complesso punta così ad assicurare finanziamenti per 100 miliardi di euro. Per la Sace si ipotizza una leva ancora più generosa, per ogni euro verrebbero rilasciate 200 euro di garanzie. Con l’atteso decreto Aprile che dovrebbe essere approvato lunedì 20, dovrebbe innanzitutto sanarsi l’assenza delle risorse a copertura delle garanzie pubbliche, senza le quali è impossibile pensare di mobilitare i 400 miliardi di credito bancario promesso dal Governo. Secondo le ultime indicazioni, dovrebbe trattarsi di almeno 30 miliardi di cui 5 dedicati al Fondo per le Pmi e 25 alla copertura delle garanzie sui prestiti gestiti da Sace. Molti spingono perché si faccia altro, soprattutto dal Mise, ossia finanziare a fondo perduto le micro e piccole imprese. Opportunità già in vigore in Francia e Germania ( assegni da 9 mila euro sotto i 10 dipendenti che salgono a 14 mila euro fino a 25 dipendenti. Si punta poi a tagliare bollette e affitti. Vediamo…
*Esperto in Finanza Innovativa, Revisore Legale dei Conti, Project Manager P.A.