I DATI MONDO, EUROPA, ITALIA, CAMPANIA, SALERNITANO (divisi per aree)
Curva epidemica all’1,8%, contro il 2% di incremento di ieri, ma attenzione al minor numero di tamponi effettuati a Pasqua e Pasquetta. Prevedibile nei prossimi giorni, un effetto aggiustamento, ma ormai è dato tendenziale è quello. La Campania registra il più basso dato di nuovi positivi in un giorno. Bene anche il Salernitano. Il caso Scafati. La pediatria chiusa a Battipaglia. Il problema Umberto I a a Nocera Inferiore. Preoccupano sempre l’l’Africa e gli Stati Uniti: oggi il 30% dei nuovi contagiati viene dagli Usa. Ma Andrew Cuomo annuncia: «Penso che il peggio sia passato» e annuncia l’alleanza con sei stati. Il caso Irlanda Lussemburgo, Regno Unito e San Marini.In Russia, il contagio corre velocemente. In giappone in salita i decessi. Il punto sull’Economia. Approfondimenti)
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COVID 19 I DATI
I NUMERI DELLA PANDEMIA
1.978.769 contagiati nel mondo, +73mila in più in un giorno di positivi al Sars Cov 2 nel mondo, 124.544 i morti in totale (poco più di seimila di più in un giorno) e 469.926 (+ 25mila) i ricoverati in ospedale
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NEL MONDO
Contagiati 1.978.769, di cui: 592.743 Stati Uniti, 172.541 Spagna, 162.488 Italia, 144.411 Francia, 131.170 Germania, 94.829 Regno Unito , 83.306 Cina, 74.877 Iran, 65.111 Turchia, 31.119 Belgio, 27.580 Olanda, 26.206 Canada, 25.936 Svizzera, 24.232 Brasile, 21.102 Russia, 17.448 Portogallo , 14.214 Austria, 11.868 Israele, 11.479 Irlanda, 11.445 Svezia, 10.941 India, 10.564 Corea del Sud, 9.784 Perù, 7.917 Cile, 7.645 Giappone, 7.603 Ecuador, 7.202 Poland, 6.879 Romania, 6.706 Danimarca, 6.623 Norvegia, 6.494 Australia, 6.111 Repubblica Ceca, 5.837 Pakistan, 5.369 Arabia Saudita, 5.223 Filippine , 5.014 Messico, 4.987 Malesia, 4.839 Indonesia, 4.521 Emirati Arabi Uniti , 4.465 Serbia, 3.472 Panama, 3.428 Qatar, 3.372 Ucraina, 3.292 Lussemburgo, 3.286 Repubblica Domenicana, 3.281 Bielorussia , 3.252 Singapore, 3.161 Finlandia, 2.852 Colombia, 2.613 Tailandia, 2.415 Sudafrica, 2.350 Egitto, 2.277 Argentina, 2.170 Grecia, 2.070 Algeria, 1.934 Moldova, 1.888 Marocco, 1.720 Islanda, 1.704 Croazia, 1.522 Bahrain, 1.512 Ungheria, 1.400 Iraq, 1.373 Estonia, 1.366 Nuova Zelanda, 1.355 Kuwait, 1.232 Kazakhstan, 1.220 Slovenia, 1.197 Azerbaijan, 1.113 Uzbekistan, 1.083 Bosnia e Herzegovina, 1.070 Lituania, 1.067 Armenia, 1.012 Bangladesh, 908 Nord Macedonia, 848 Cameroon, 835 Slovacchia, 813 Oman, 766 Cuba, 726 Tunisia, 714 Afghanistan, 713 Bulgaria, 712 Diamond Princess (la nave da crociera), 695 Cipro, 657 Lettonia, 646 Andorra, 641 Libano, 636 Ghana, 626 Costa d’Avorio, 612 Costa Rica, 548 Niger, 515 Burkina Faso, 483 Uruguay, 475 Albania, 430 Kyrgyzstan, 407 Honduras, 397 Giordania, 393 Malta, 393 Taiwan, 371 San Marino, 363 Gibuti, 363 Guinea, 354 Bolivia, 343 Nigeria, 324 Mauritius, 308 Cisgiordania e Gaza, 299 Senegal, 296 Georgia, 283 Kosovo, 283 Montenegro, 266 Vietnam, 241 Congo (Kinshasa), 233 Sri Lanka, 216 Kenya, poi gli altri stati con meno di 200 positivi. Da segnalare il caso di San Marino, con 35mila abitanti contano 371 casi, 36 defunti e 53 ricoverati e la preoccupantissima avanzata dei paesi africani.
Morti 124.544 (dato puramente indicativo per diverso modo di calcolare i deceduti che sono tali solo quelli morti esclusivamente per Sars Cov 2).
In cura 469.926 (dato puramente indicativo per la mancata certezza sull’affidabilità dei vari sistemi sanitari nazionali)
Guariti 489.546 (dato puramente indicativo per la mancata certezza sull’affidabilità dei vari sistemi sanitari nazionali).
Nuovi contagi nel mondo 25 gennaio – 13 aprile 2020.
Elaborazione del fisico Wladimiro Leone per RTAlive
EUROPA (ESCLUSA L’ITALIA) (compreso G.B)
Contagiati 750.208 +23.000 in un solo giorno.
Morti 53.123 (dato che va preso solo per pura indicazione, stando le regole diverse di conteggio)
Andamento contagi Europa (tranne Italia) 01 marzo – 13 aprile 2020.
Elaborazione del fisico Wladimiro Leone per RTAlive
ITALIA
Contagiati 162.488 (+2.972), di cui attualmente positivi 104.291 (+675)
Morti 21.067 (+602)
Isolamento domiciliare 73.094
Terapia Intensiva 3.186
Ricoverati in ospedale con sintomi 28.011
Guariti 37.130 (+1.695)
Tamponi effettuati 1.073.689 (+27mila)
I numeri delle Regioni pubblicate dalla protezione civile alle 17 di oggi, su elaborazione dati alle 23.59 del 12 aprile 2020
Andamento contagi in Italia 01 marzo 13 aprile 2020.
Elaborazione del fisico Wladimiro Leone per RTAlive
CAMPANIA
I dati dei contagiati sono aggiornati alle 24, gli altri alla ricognizione delle 17
Contagiati 3.807 (+ 38)
Terapia intensiva: 82
Ricoverati in ospedale con sintomi: 618
Isolamento domiciliare: 2.394
Tamponi Effettuati totali 39.534
Morti: 260 (+ 12)
Guariti: 415 (+55)
Andamento contagi giornalieri in Campania, 01 marzo – 13 aprile 2020.
Elaborazione del fisico Wladimiro Leone per RTAlive
Casi suddivisi per province aggiornati dalla Protezione civile al 13 aprile 2020 (su dati alle ore 24 del 11 aprile): 2.010 (di cui 813 Napoli Città e 1.197 provincia), 557 Salerno, 402 Avellino, 387 Caserta, 157 Benevento +256 in verifica.
I risultati dei tamponi di oggi negli ospedali (CHE NON SIGNIFICA UN PARI NUMERO DI NUOVI PAZIENTI AFFETTI DA COVID 19): 11 Cotugno di Napoli, 6 Ruggi di Salerno, 1 Sant’Anna di Caserta, 2 Presidi di Aversa e Marcianise, 0 Moscati di Avellino, 5 San Paolo di Fuorigrotta a Napoli, 0 Azienda Universitaria Federico II, 12 Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno, 0 Santa Maria Della Pietà di Nola, 0 San Pio di Benevento, 1 Maria Santissima Addolorata di Eboli.
NEL SALERNITANO
Contagiati 557 ai quali bisogna aggiungere quelli che tra i 7tamponi positivi che risulteranno nuovi casi, ora al riscontro dell’Asl Salerno per evitare che si tratti di esami di verifica effettuati per stabilire se permane la malattia.
L’AGGIORNAMENTO È IN CORSO CON I DATI REALI COMUNICATI DALL’ASL CON LE EFFETTIVE RESIDENZE.
– Agro nocerino 183/184(di cui 18 deceduti e 21 guariti). Di tutti questi: 50 a Scafati (di cui 4 deceduti e 5 guariti); 30 Nocera Inferiore (di cui 4 deceduti e 1 guarito), 24 a Sant’Egidio (di cui 4 guariti), 22 Angri (di cui 2 guariti e 1 deceduto), 21/22 Pagani (uno domiciliato nella città di Sant’Alfonso pur se residente in altro comune dell’Agro nocerino) di questi 5 guariti e 3 deceduti, 12 Sarno (di cui 4 deceduti e due guariti), 9 a San Marzano Sul Sarno (di cui 1 deceduto); 8 a San Valentino Torio (di cui 1 deceduto e 2 guariti), 6 Nocera Superiore 1 Bracigliano.
– Valle dell’Irno 23 (con 4 deceduti) di cui: 9 di Mercato San Severino (di cui 4 deceduti), 8 Baronissi (di cui 1 guarito), 5 di Fisciano ( di cui 1 guarito), 2 Pellezzano.
– Salerno città 53 (+ 8 ancora da verificare effettiva residenza + 2 morti).
– Cava de’ Tirreni 33, dei quali 6 deceduti e 5 guariti.
– Costiera Amalfitana 21 di cui 12 Vietri sul Mare (1 deceduto)n+1 da accertare effettiva residenza, 1 Maiori, 1 Amalfi, 1 Cetara, 4 Tramonti, 1 Praiano e 1 Ravello
– Picentini 22: 14 a Pontecagnano, 4 Montecorvino Rovella e 2 a Montecorvino Pugliano ed il noto medico di Giffoni Valle Piana in servizio a Sarno ora guarito, 1 San Cipriano Picentino, 1 San Mango Piemonte + 1 nei Picentini con Comune da comunicare.
– Piana del Sele 12 di cui 1 a Bellizzi, 11 ad Eboli tra questi (uno è una fisioterapista e tre pazienti del Campolongo Hospital) e l’ebolitano Antonio Giordano, il direttore dell’Azienda ospedaliera Luigi Vanvitelli di Napoli/Caserta ed ex direttore generale dell’Asl Salerno
– Cilento 39: 20 ad Agropoli (compreso 2 deceduto, guariti 1); 4 Vallo della Lucania la pediatra Cilentana che si trovava, però, a Napoli da diversi giorni, 2 Sessa Cilento, 2 Casal Velino e Sicignano degli Alburni, 3 Colliano, 1 Montano Antilia (guarita), 1 Serramezzana 1 San Mauro La Bruca, 1 Capaccio Paestum, 1 Novi Velia, 1 Luarino.
– Golfo di Policastro 2: 2 Vibonati.
– Vallo di Diano/Tanagro 144: tra cui 73 (di cui 27 nella casa di riposo Juventus) di Sala Consilina (di cui 10 deceduti e 1 guarito), 16 Caggiano (di cui 1 deceduto), 13 Polla (in valutazione la residenza di un’altra persona, 2 deceduti, 1 guarito), 7 Sassano (1 guarito), 7 Auletta (di cui 2 guariti), 7 Padula (1 guarito), 5 Sant’Arsenio, 4 Teggiano (2 deceduti), 4 Montesano Sulla Marcellana (1 deceduto), 3 di Atena Lucana, 1 Buonabitacolo, 1 San Gregorio Magno, un 42enne non riconducibile al focolaio del Vallo di Diano.
Morti nel Salernitano 50: 10 a Sala Consilina, 6 a Cava de’ Tirreni; 4 a Scafati; 4 a Mercato San Severino; 4 Nocera Inferiore; 3 Sarno, 2 Pagani 1 Eboli (una 71enne di Pompei ma ricoverata giorni fa al Campolongo Hospital ad Eboli trasferita poi al Cotugno di Napoli), 1 a Bellizzi che aveva partecipato al ritiro neocatecumenale nel Vallo di Diano; 1 Caggiano (don Alessandro Brignone di Salerno, parroco); 1 Vietri sul Mare (un anziano di Molina di Vietri sul Mare), 1 San Valentino Torio (un docente 48enne); 1 Buccino (deceduto ad Eboli); 1 di San Marzano Sarno; 1 Agropoli, 1 Montesano sulla Marcellana, 1 a Teggiano, 1 Vallo della Lucania, 1 Angri.
Guariti nel Salernitano 22
Andamento contagi nel Salernitano, da 01 marzo a 13 aprile 2020
Elaborazione dati del fisico Wladimiro Leone per RTAlive
IL COMMENTO
Situazione Mondo, Europa, Italia, Campania e Salernitano
In video qui, con collegamenti dall’Italia e dall’estero
ECONOMIA
Il punto di Vincenzo Marrazzo*
Il mercato aspetta il possibile allentamento delle restrizioni.
Riparte l’export dalla Cina, crollano gli utili per le banche Jp Morgan e Wells Fargo negli USA, il Fondo Monetario Internazionale stima sull’economia mondiale un Pil 2020 a -3%. In calo il petrolio (nonostante il taglio della produzione), l’oro sale ai massimi da sette anni. Wall Street va bene ma non basta alle Borse europee. Sugli investitori pesa l’allarme del Fmi che vede nero sulle prospettive dell’economia mondiale travolta dal Covid-19. I listini del Vecchio Continente hanno rallentato soprattutto sul finale, intimoriti dalla brusca frenata del valore del greggio, nonostante il taglio alla produzione di quasi 10 milioni di barili al giorno decisa dai Paesi Opec+ nei giorni scorsi. Piazza Affari, chiude con il Ftse Mib in ribasso dello 0,36% e lo spread volato a 218,7 punti (+25). Francoforte in rialzo dell’1,25%, Parigi +0,38%, mentre in fondo è finita Londra, che a breve annuncerà tre settimane di lockdown. A Piazza Affari i titoli migliore a fine seduta sono Diasorin (in attesa del nuovo test sugli anticorpi da Covid entro fine aprile) e Nexi sulle nuove indiscrezione di una fusione con Sia. Gli acquisti hanno premiato anche il comparto assicurativo con Generali in rialzo per tutta la seduta dopo la conferma del dividendo 2019 (seppur diviso in due tranche). L’aumento dei rendimenti ha invece penalizzato sia le banche, con Unicredit e Bper, che le utility. Forte Astaldi che nel corso degli scambi è arrivata a guadagnare oltre il 18% (grazie all’ok dell’adunanza dei creditori al riassetto con Salini Impregilo). Chiusura in forte rialzo per lo spread tra BTp e Bund alla ripresa sul mercato secondario dopo le decisioni dell’Eurogruppo sugli strumenti da mettere in campo per arginare la crisi dovuta al coronavirus. In chiusura il differenziale di rendimento tra il BTp decennale benchmark scadenza agosto 2030 e il pari scadenza tedesco si è portato a 220 punti, sui massimi di giornata e al top dal lancio del programma di acquisti pandemici della Bce, dai 197 punti del riferimento della vigilia. Sale anche il rendimento del BTp decennale benchmark, all’1,82% dall’1,63%. E’ tornato a scendere anche il prezzo del petrolio, nonostante l’accordo raggiunto per il taglio della produzione di 9,7 milioni di barili al giorno a partire da maggio. Si tratta del taglio più grande mai deciso dai produttori. Tuttavia, visto il crollo della domanda a causa dell’emergenza coronavirus, il mercato sembra ancora preoccupato, sia perché i dettagli dell’intesa rendono incerto l’effettivo ammontare dei tagli, sia perché il crollo della domanda è comunque maggiore. Prezzi infine in rialzo per l’oro che ha superato quota 1.700 dollari a 1.727 dollari l’oncia, toccando un nuovo massimo di 7 anni mentre l’incertezza continua a dominare i mercati. Cronaca di una crisi senza limiti. Come la Grande Depressione, la crisi economica in corso può risultare alla fine devastante. La ripresa è possibile ma costerà migliaia di miliardi. Nel breve periodo la crisi globale in corso potrebbe generare davvero una contrazione economica peggiore di quella sperimentata all’inizio della Grande Depressione o come nel 2008, perché alla fine dei conti l’eventuale contrazione di credito sarà solo l’ultimo dei problemi. Il mondo è momentaneamente chiuso, 1,5 miliardi di individui sottoposti a lockdown, come dire un quinto della popolazione mondiale. Interi settori congelati, consumi bloccati, industrie ferme o addirittura riconvertite come accade in tempo di guerra. Perché di guerra si tratta, almeno nella percezione dell’Occidente cresciuto nel mito dell’ineluttabilità del binomio pace-benessere e ora travolto dall’incubo semi-distopico, dalla paura, dall’angoscia, dal diffuso senso di impotenza e dalla rabbia repressa che anticipa la depressione. Impossibile per ora convergere su una stima condivisa ma l’ordine di grandezza è ormai evidente. La crisi si misura in contrazioni a doppia cifra e allora via alle scommesse. In USA, JPMorgan ipotizza che l’economia statunitense possa ridimensionarsi del 14% nel secondo trimestre dell’anno, Bank of America alza la stima al 25%, Goldman Sachs al 24%. Morgan Stanley parla addirittura di meno 30 punti percentuali, un tracollo capace di spingere il tasso di disoccupazione a quota 12,8%. Il presidente della Federal Reserve di Saint Louis James Bullard, in una recente intervista, è arrivato a prefigurare un collasso senza precedenti: -50% sul Pil e tasso di disoccupazione al 30%.
L’Italia, un epicentro in tutti i sensi.
Per tornare alla piena riapertura del Paese, bisognerà attendere l’autunno inoltrato. Risultato: un calo dei consumi di oltre 52 miliardi di euro e una contrazione del Pil pari al 3%. Preoccupante l’analisi di Cerved Group: nel biennio 2020-21, secondo l’agenzia, le imprese italiane potrebbero perdere dai 270 e i 650 miliardi di fatturato. Il divario tra le stime è legato in primo luogo alla durata dell’epidemia. Tra i settori maggiormente colpiti, ovviamente, turismo e automotive. Per quest’ultimo, in particolare, si parla di un calo del 25% registrato sui volumi nel 2020 con un inevitabile impatto su una filiera di oltre 5.500 aziende che impiegano 1,2 milioni di lavoratori. Impressionanti le stime a livello globale. JPMorgan ipotizza che l’economia europea subirà una contrazione del 22% nel corso del secondo trimestre. Il Regno Unito registrerebbe un -30% contro il -16% medio delle economie avanzate. Bene il Giappone (-1%), cala l’America Latina (-11,6%) mentre il dato globale (Cina esclusa) segna meno 13,7%. Per la Cina si profila la ipotesi della ripresa a V, la tesi del rimbalzo, secondo cui Pechino dovrebbe chiudere il secondo trimestre con una crescita del 57,4% dopo il -40,8 registrato tra gennaio e aprile.
Una teoria che ipotizza una ripresa che porta repentinamente ai livelli pregressi.
La teoria fornisce diversi tipi di curve. Quella a U rappresenta più o meno il concetto di cui sopra ma con un scomodo intermezzo di stagnazione; la curva a L implica al contrario l’ingresso dell’economia nella fase di una nuova grande depressione. Alcuni economisti teorizzano che l’attuale contrazione non assomiglia a una curva a V, a U o a L ma sembra piuttosto una I. Una linea verticale che rappresenta il crollo dei mercati finanziari e dell’economia reale.
Si prospettano tre strade obbligate per ripartire appieno: un massiccio contenimento dell’epidemia (quarantena, tracciamento del contagio, sviluppo del vaccino e di farmaci antivirali); una politica monetaria free, espansiva; un piano fiscale di sostegno alle famiglie e alle imprese (con conseguente innalzamento dei livelli di deficit dei Paesi come l’Italia dall’attuale 2-3% del Pil a quota 10% o più». Significherebbe realizzare emissioni straordinarie acquistabili dalle banche centrali a tassi improbabili che magari a distanza di tempo potessero anche finire cancellati con il colpo di spugna di uno swap (lo scambio dei bond emessi con altri titoli non cedibili a rendimento nullo e che non scadono mai.
Che è il sogno proibito del Giappone, che con la sua Banca Centrale continua ad accumulare bond sovrani, preludendo ad una cancellazione parziale del debito, una strategia espansiva “estremista” e controversa, dai rischi enormi come altre teorie oggi alla ribalta (helicopter money). Le piogge di denaro alimentano un certo populismo ma non sono una panacea. E le scelte monetarie estreme sono spesso l’anticamera delle bolle speculative. Ma avanza l’idea della terapia d’urto contro una crisi che, inusualmente, non investe il mercato del credito bensì l’intero sistema di produzione e di distribuzione delle risorse. Non basterà innaffiare il sistema di denaro, stampare moneta per poi togliere moneta non funzionerebbe nel lungo periodo. E’ certo intanto che le misure di sostegno avranno costi enormi, con alcuni settori come il trasporto aereo, il turismo, che potrebbero subire danni difficilmente riparabili. Secondo l’International Labour Organization (ILO), la recessione globale potrebbe bruciare 25 milioni di posti di lavoro, contro i 22 milioni cancellati nel biennio 2008-09. Per i nuovi disoccupati si parla di una perdita massima pari a 3.400 miliardi di dollari. Le politiche fiscali elaborate dai governi in risposta alla crisi si stima implicherebbero costi compresi tra il 20 e il 30% del Pil globale. Si tratterebbe di mobilitare fino a 26 trilioni di dollari, circa 9mila miliardi in più rispetto al controvalore del debito statunitense attualmente sul mercato. La Banca centrale USA sta “curando” il mercato malato con i soliti tassi a zeroe con la Fed pronta ad acquisti illimitati di titoli sul mercato per rassicurare Wall Street. Il castello di carta è caduto il 15 marzo quando la FED statunitense ha annunciato il sostanziale azzeramento dei tassi e l’avvio di un maxi piano d’acquisto titoli da 700 miliardi di dollari. Nella successiva seduta, Wall Street ha ceduto il 3%, certificando di fatto l’inutilità dello stimolo. Dietro all’iniziale insensibilità dei mercati sembra esserci una spiegazione intuitiva. Quando una crisi di credito esplode in modo dirompente, come accaduto nel 2008, gli operatori vanno legittimamente nel panico ma possono anche ritrovare calma ed entusiasmo di fronte a un’eccezionale iniezione di liquidità. Per la crisi da Covid-19, la regola non vale più. L’economia mondiale va in stand-by e la certezza di una recessione trimestrale a doppia cifra genera un panico che nessun alleggerimento monetario sembra solitariamente in grado di placare. Come mettere benzina in una barca priva di motore. Il resto è cronaca di volatilità e l’altalena degli indici è un segno dei tempi dove risulta difficile fare previsioni di medio periodo sul trend dei mercati. Ma Banche centrali e Governi iniziano a muoversi, avendo inteso che dove non arriva la politica monetaria può intervenire la svolta fiscale. Gli Stati Uniti, come spesso accade, stanno tracciando la strada ma rispetto a Paesi come l’Italia, il compito è per loro meno arduo. Da noi conquiste sociali come sanità e pensioni per tutti, welfare, trasporti, ecc…, rappresentano avanguardie culturali e certezze democratiche irrinunciabili, che rispetto agli stessi USA, fanno ineludibilmente del nostro Belpaese, di gran lunga l’America.
*Esperto in Finanza Innovativa, Revisore Legale dei Conti, Project Manager P.A.
IL COMMENTO
Situazione Mondo, Europa, Italia, Campania e Salernitano
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