I DATI MONDO, EUROPA, ITALIA, CAMPANIA, SALERNITANO (divisi per aree)
Curva epidemica al 2%, contro il 2,6% di incremento di ieri. La Campania registra più contagitai delle ultime 24 ore, ma sempre sotto la soglia psicologica dei 100. Leggero incremento anche del Salernitano. Diminuiscono i ricoverati in terapia intensiva per il decimo giorno consecutivo. Nel Mezzogiorno ancora risultati non brillanti ma sempre in un canale discendente. Superata la soglia dei 20nila morti in Italia. Preoccupano sempre l’l’Africa e gli Stati Uniti, in Europa il caso Regno Unito che supera contagiati della Cina. Il punto sull’Economia. approfondimenti)
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COVID 19 I DATI
I NUMERI DELLA PANDEMIA
1.905.935 contagiati nel mondo, +70mila in più in un giorno di positivi al Sars Cov 2 nel mondo, 118.623 i morti in totale (poco più di cinquemila di più in un giorno) e 446.002 (+ 25mila) i ricoverati in ospedale
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NEL MONDO
Contagiati 1.905.935, di cui: 572.169 Stati Uniti, 169.496 Spagna, 159.516 Italia, 137.875 Francia, 128.208 Germania, 89.569 Regno Unito, 83.213 China, 73.303 Iran, 61.049 Turchia, 30.589 Belgio, 26.710 Olanda, 25.688 Svizzera, 25.122 Canada, 22.720 Brasile, 18.328 Russia, 16.934 Portogallo, 14.041 Austria, 11.586 Israele, 10.948 Svezia, 10.647 Irlanda, 10.537 Corea del Sud, 10.453 India, 9.784 Perù, 7.529 Ecuador, 7.525 Cile, 7.370 Giappone, 6.934 Polonia, 6.633 Romania, 6.551 Norvegia, 6.513 Danimarca, 6.351 Australia, 6.022 Repubblica Ceca, 5.496 Pakistan, 4.934 Arabia Saudita, 4.932 Filippine, 4.817 Malesia, 4.661 Messico, 4.557 Indonesia, 4.123 Emirati Arabi Uniti, 4.054 Serbia, 3.400 Panama, 3.292 Lussemburgo, 3.231 Qatar, 3.167 Repubblica Domenicana, 3.102 Ucraina, 3.064 Finlandia, 2.919 Bielorussia, 2.918 Singapore, 2.776 Colombia, 2.579 Tailandia, 2.272 Sudafrica, 2.208 Argentina, 2.190 Egitto, 2.145 Grecia, 1.983 Algeria, 1.763 Marocco, 1.712 Moldova, 1.711 Island, 1.650 Croazia, 1.458 Ungheria, 1.378 Iraq, 1.349 Nuova Zelanda, 1.348 Bahrain, 1.332 Estonia, 1.300 Kuwait, 1.212 Slovenia, 1.148 Azerbaijan, 1.091 Kazakhstan, 1.062 Lituania, 1.039 Armenia, 1.037 Bosnia Herzegovina, 998 Uzbekistan, 854 Nord Macedonia, 820 Cameroon, 816 Slovacchia, 803 Bangladesh, 727 Oman, 726 Cuba, 726 Tunisia, 712 Diamond Princess (la nave da Crociera), 685 Bulgaria, 665 Afghanistan, 662 Cipro, 655 Lettonia, 646 Andorra, 632 Libano, 626 Costa d’Avorio, 612 Costa Rica, 566 Ghana, 529 Niger, 497 Burkina Faso, 480 Uruguay, 467 Albania, 419 Kyrgyzstan, 397 Honduras, 393 Taiwan, 391 Giordania, 384 Malta, 356 San Marino, 330 Bolivia, 324 Mauritius, 323 Nigeria, 319 Guinea, 308 Cisgiordania and Gaza, 298 Gibuti, 291 Senegal, 283 Kosovo, 274 Montenegro, 272 Georgia, 265 Vietnam, 235 Congo (Kinshasa), 217 Sri Lanka, 208 Kenya, poi gli altri stati con meno di 200 positivi. Da segnalare il caso di San Marino, con 35mila abitanti contano 356 casi, 35 defunti e 53 ricoverati e la preoccupantissima avanzata dei paesi africani.
Morti 118.623 (dato puramente indicativo per diverso modo di calcolare i deceduti che sono tali solo quelli morti esclusivamente per Sars Cov 2).
In cura 446.002 (dato puramente indicativo per la mancata certezza sull’affidabilità dei vari sistemi sanitari nazionali)
Guariti 478.324 (dato puramente indicativo per la mancata certezza sull’affidabilità dei vari sistemi sanitari nazionali).
Nuovi contagi nel mondo 25 gennaio – 13 aprile 2020.
Elaborazione del fisico Wladimiro Leone per RTAlive
EUROPA (ESCLUSA L’ITALIA) (compreso G.B)
Contagiati 727.051 +25.000 in un solo giorno.
Morti 50.002 (dato che va preso solo per pura indicazione, stando le regole diverse di conteggio)
Andamento contagi Europa (tranne Italia) 01 marzo – 13 aprile 2020.
Elaborazione del fisico Wladimiro Leone per RTAlive
ITALIA
Contagiati 159.516 (+3.153), di cui attualmente positivi 103.616 (+1.363)
Morti 20.465 (+566)
Isolamento domiciliare 72.333
Terapia Intensiva 3.260
Ricoverati in ospedale con sintomi 28.023
Guariti 35.435 (+1.224)
Tamponi effettuati 1.046.910 (+36mila)
I numeri delle Regioni pubblicate dalla protezione civile alle 17 di oggi, su elaborazione dati alle 23.59 del 12 aprile 2020
Andamento contagi in Italia 01 marzo 13 aprile 2020.
Elaborazione del fisico Wladimiro Leone per RTAlive
CAMPANIA
I dati dei contagiati sono aggiornati alle 24, gli altri alla ricognizione delle 17
Contagiati 3.769 (+ 99)
Terapia intensiva: 80
Ricoverati in ospedale con sintomi: 606
Isolamento domiciliare: 2.376
Tamponi Effettuati totali 36.770
Morti: 248 (+ 8)
Guariti: 360 (+55)
Andamento contagi giornalieri in Campania, 01 marzo – 13 aprile 2020.
Elaborazione del fisico Wladimiro Leone per RTAlive
Casi suddivisi per province aggiornati dalla Protezione civile al 13 aprile 2020 (su dati alle ore 24 del 11 aprile): 1.932 (di cui 784 Napoli Città e 1.148 provincia), 541 Salerno, 401 Avellino, 381 Caserta, 156 Benevento +259 in verifica.
I risultati dei tamponi di oggi negli ospedali (CHE NON SIGNIFICA UN PARI NUMERO DI NUOVI PAZIENTI AFFETTI DA COVID 19): 55 Cotugno di Napoli, 15 Ruggi di Salerno, 0 Sant’Anna di Caserta, 6 Presidi di Aversa e Marcianise, 1 Moscati di Avellino, 6 San Paolo di Fuorigrotta a Napoli, 0 Azienda Universitaria Federico II, 13 Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno, 3 Santa Maria Della Pietà di Nola, n.p. San Pio di Benevento, n.p. Maria Santissima Addolorata di Eboli.
NEL SALERNITANO
Contagiati 541 ai quali bisogna aggiungere quelli che tra i 15 tamponi positivi che risulteranno nuovi casi, ora al riscontro dell’Asl Salerno per evitare che si tratti di esami di verifica effettuati per stabilire se permane la malattia.
L’AGGIORNAMENTO È IN CORSO CON I DATI REALI COMUNICATI DALL’ASL CON LE EFFETTIVE RESIDENZE.
– Agro nocerino 163/164 ( di cui 15 deceduti e 13 guariti). Di tutti questi: 42 a Scafati (di cui 4 deceduti e 5 guariti); 29 Nocera Inferiore (di cui 4 deceduti e 1 ), 24 a Sant’Egidio (di cui 4 guariti), 20 Angri (di cui 1 guarito e 1 deceduto), 21/22 Pagani (uno domiciliato nella città di Sant’Alfonso pur se residente in altro comune dell’Agro nocerino) di questi due guariti e due deceduti, 12 Sarno (di cui 3 deceduti e due guariti), 9 a San Marzano Sul Sarno (4 di una famiglia, di cui 1 deceduto); 8 a San Valentino Torio (di cui 1 deceduto e 2 guariti), 3 Nocera Superiore, 1 Bracigliano.
– Valle dell’Irno 23 (con 3 deceduti) di cui: 9 di Mercato San Severino (di cui 4 deceduti), 8 Baronissi (di cui 1 guarito), 5 di Fisciano ( di cui 1 guarito), 2 Pellezzano.
– Salerno città 53 (+ 7 ancora da verificare effettiva residenza + 1 morto).
– Cava de’ Tirreni 31, dei quali 6 deceduti e 3 guariti.
– Costiera Amalfitana 21 di cui 12 Vietri sul Mare (1 deceduto), 1 Maiori, 1 Amalfi, 1 Cetara, 4 Tramonti, 1 Praiano e 1 Ravello
– Picentini 22: 14 a Pontecagnano, 4 Montecorvino Rovella e 2 a Montecorvino Pugliano ed il noto medico di Giffoni Valle Piana in servizio a Sarno ora guarito, 1 San Cipriano Picentino, 1 San Mango Piemonte + 1 nei Picentini con Comune da comunicare.
– Piana del Sele 12 di cui 1 a Bellizzi, 11 ad Eboli tra questi (uno è una fisioterapista e tre pazienti del Campolongo Hospital) e l’ebolitano Antonio Giordano, il direttore dell’Azienda ospedaliera Luigi Vanvitelli di Napoli/Caserta ed ex direttore generale dell’Asl Salerno
– Cilento 39: 20 ad Agropoli (compreso 2 deceduto, guariti 1); 4 Vallo della Lucania la pediatra Cilentana che si trovava, però, a Napoli da diversi giorni, 2 Sessa Cilento, 2 Casal Velino e Sicignano degli Alburni, 3 Colliano, 1 Montano Antilia (guarita), 1 Serramezzana 1 San Mauro La Bruca, 1 Capaccio Paestum, 1 Novi Velia, 1 Luarino.
– Golfo di Policastro 2: 2 Vibonati.
– Vallo di Diano/Tanagro 138: tra cui 70 (di cui 27 nella casa di riposo Juventus) di Sala Consilina (di cui 10 deceduti e 1 guarito), 16 Caggiano (di cui 1 deceduto), 13 Polla (in valutazione la residenza di un’altra persona, 2 deceduti, 1 guarito), 7 Sassano (1 guarito), 7 Auletta (di cui 2 guariti), 7 Padula (1 guarito), 5 Sant’Arsenio, 4 Teggiano (2 deceduti), 4 Montesano Sulla Marcellana (1 deceduto), 3 di Atena Lucana, 1 Buonabitacolo, 1 San Gregorio Magno, un 42enne non riconducibile al focolaio del Vallo di Diano.
Morti nel Salernitano 50: 10 a Sala Consilina, 6 a Cava de’ Tirreni; 4 a Scafati; 4 a Mercato San Severino; 4 Nocera Inferiore; 3 Sarno, 2 Pagani 1 Eboli (una 71enne di Pompei ma ricoverata giorni fa al Campolongo Hospital ad Eboli trasferita poi al Cotugno di Napoli), 1 a Bellizzi che aveva partecipato al ritiro neocatecumenale nel Vallo di Diano; 1 Caggiano (don Alessandro Brignone di Salerno, parroco); 1 Vietri sul Mare (un anziano di Molina di Vietri sul Mare), 1 San Valentino Torio (un docente 48enne); 1 Buccino (deceduto ad Eboli); 1 di San Marzano Sarno; 1 Agropoli, 1 Montesano sulla Marcellana, 1 a Teggiano, 1 Vallo della Lucania, 1 Angri.
Guariti nel Salernitano 22
Andamento contagi nel Salernitano, da 01 marzo a 13 aprile 2020
Elaborazione dati del fisico Wladimiro Leone per RTAlive
IL COMMENTO
Situazione Mondo, Europa, Italia, Campania e Salernitano
In video qui, con collegamenti dall’Italia e dall’estero
ECONOMIA
Il punto di Vincenzo Marrazzo*
Dal punto di vista economico, le riflessioni su come affrontare la crisi, non fanno Pasqua e pasquetta.
La crisi di liquidità è chiaro che colpisce molti settori, a livello globale, l’allarme è generalizzato. Occhi puntati sugli Usa e sulla Borsa americana per immaginare scenari, sviluppare tendenze, anticipare risvolti. Società petrolifere e linee aeree chiedono aiuto. Pericoli altissimi nel medio periodo. Milioni di occupati in bilico. L’allarme liquidità non deve però trarre in inganno. Quella scatenata dall’epidemia di Covid-19, infatti, è una crisi finanziaria, anche perché le banche sono in gran forma e sono pronte a fornire un aiuto. Molto dipenderà dalla portata e dalla durata dell’emergenza. Il sistema finanziario USA, a differenza di 12 anni or sono, mostra una certa solidità. La crisi economica in corso può essere devastante, la ripresa è possibile ma costerà migliaia di miliardi, è un ciclone che investe produzione e consumi, domanda e offerta. Insomma, un disastro imprevisto e presumibilmente imprevedibile. E non sorprende, dunque, che nei settori più esposti alla crisi si sia già iniziato a correre ai ripari. La parola chiave è quindi liquidità. Ovvero un mucchio di dollari.
Li distribuisce a piene mani la Fed, li promette Trump con il maxi piano a 9 zeri, li accumulano gli investitori che già pregustano il rimbalzo delle Borse. E li cercano le imprese, impegnate negli ultimi tempi a contrarre nuovi prestiti e ad attingere dalle linee di credito esistenti.
Gli esempi si sprecano
Boeing, punta a recuperare risorse da un maxi prestito da 13,8 miliardi di dollari mentre United Airlines ha da poco raccolto 2 miliardi aggiuntivi per innalzare la propria liquidità a quota 8 miliardi. Altre operazioni simili coinvolgono la catena alberghiera Hilton (1,75 miliardi di crediti), eBay (2 miliardi), Walt Disney (due operazioni per complessivi 8,25 miliardi), Royal Caribbean (550 milioni), il gigante alimentare Mondelez (2,5 miliardi) e i gestore di casinò Wynn Resorts (850 milioni). La Banca centrale USA cura quindi un mercato malato con i soliti tassi a zero. L’assuefazione però si fa sentire. La propensione al credito aiuta, certo. Ma per qualche settore l’allarme liquidità potrebbe essere solo rimandato. visto che la pandemia scuote le catene di approvvigionamento e costringe in casa consumatori e lavoratori, le aziende più deboli in Europa come in America potrebbero non essere in grado di resistere allo shock. Intanto, si registra l’accordo sul taglio della produzione del petrolio più importante di sempre. L’Arabia Saudita aveva rotto con la Russia, alimentando di fatto il crollo dei prezzi. La crisi delle aziende USA poteva scatenare un terremoto nel mercato dei bond. Osservate speciali, ovviamente, sono le compagnie del gas e del petrolio che scontano la tremenda combinazione della congiuntura economica (drastico calo della domanda) e della guerra dei prezzi –(drastico eccesso di offerta) lanciata dall’Arabia Saudita. Con il valore di mercato del greggio ormai stabilmente in area 20 dollari i rischi sono enormi. Le società petrolifere sono in buona compagnia: ad oggi, le maggiori preoccupazioni riguardano anche il settore automotive e la grande distribuzione, due comparti decisamente in difficoltà. Anche l’Europa guarda con crescente preoccupazione alle prospettive dei settori più colpiti, a partire dal trasporto aereo. All’inizio di marzo alcune delle maggiori compagnie tra cui British Airways e Ryanair hanno cancellato centinaia di voli seguendo l’esempio dei concorrenti asiatici e americani. Nel 2020, dicono le stime dell’International Air Transport Association (IATA), le linee aeree europee dovrebbero perdere 76 miliardi di dollari a causa del drastico calo di passeggeri (-49% rispetto al 2019). Alla fine del mese di marzo le compagnie hanno chiesto a gran voce l’intervento dei governi per rispondere alla crisi di liquidità che coinvolge il settore. Le proposte includono sgravi fiscali, prestiti e iniezioni di denaro pubblico. Senza questi provvedimenti, si rischiano default di massa.
Le perdite previste colpirebbero non solo il comparto ma anche i settori collegati mettendo a rischio 5,6 milioni di posti di lavoro e una quota del Pil europeo pari a 378 miliardi di dollari. Il Regno Unito pagherebbe il prezzo più elevato con 21,7 miliardi di dollari di perdite e 402mila posti di lavoro in bilico. Seguono, nell’ordine, Germania (15 miliardi, 400mila posti di lavoro), Spagna (13 mld / 750mila) e Francia (12 mld / 318mila). L’Italia rischia di perdere 9,5 miliardi mettendo a rischio 67,4 miliardi di Pil e 256 mila lavoratori. Nell’insieme dei settori correlati spicca ovviamente il comparto turistico. Anche se la crisi dovesse essere contenuta nei prossimi mesi, le scosse di assestamento potrebbero protrarsi ben oltre, la stagione turistica estiva sarebbe spazzata via e le imprese perderebbero una quota enorme dei loro ricavi annuali. La crisi del settore potrebbe colpire di riflesso le banche, chiamate a fronteggiare un’altra ondata di default sui prestiti concessi agli operatori. Certo, in termini di liquidità e capitalizzazione, le banche italiane ed europee sono in condizioni migliori rispetto alla crisi del 2008. Ma Il rischio più grande è dato da una flessione prolungata nel medio termine, in tal caso, probabilmente, molte banche inizierebbero ad accumulare perdite.
Pertanto, occorre agire, è davvero il momento della solidarietà europea. La Ue deve muoversi unita. Servono titoli di debito comuni a lunghissima scadenza. La lotta contro la crisi in Italia, in Germania, in ogni singolo Paese membro dell’Unione europea è nell’interesse comune di tutti i cittadini del nostro continente. La crisi è di tutta l’Europa ed è molto importante che venga mantenuta sotto controllo in tutti i Paesi. Per questo è giusto che gli europei in questa situazione si assumano, tutti insieme, i costi o almeno una parte dei grandi costi di questa crisi. Che si chiamino Eurobond o Coronabond. Poi, quando la crisi sarà passata, il grande problema sarà quello di pagare gli enormi debiti accumulati negli Stati membri. La zona euro dovrà affrontare una grande sfida in questo senso. È quindi tanto più importante che gli Stati dell’Unione si facciano carico già ora di alcuni dei costi insieme, in modo che i debiti di cui ogni singolo Stato dovrà farsi carico alla fine siano inferiori. Per questo motivo l’Italia, la Francia, la Spagna, il Portogallo ecc., sono ragionevolmente a favore di un finanziamento congiunto dei costi della crisi da parte degli Stati europei per un periodo di tempo limitato. Ormai anche la Germania sta convincendosi. Se l’Olanda non è assolutamente d’accordo…ce ne faremo una ragione. Aspettiamo gli eventi. *Esperto in Finanza Innovativa, Revisore Legale dei Conti, Project Manager P.A.