Il sindaco:”Chiedo garanzie per la collettività”
Il primo cittadino di Scafati, Cristoforo Salvati, scrive al presidente De Luca, al prefetto di Salerno e al direttore dell’Asl Salerno Mario Iervolino, sull’individuazione del presidio scafatese quale centro di riferimento per il Covid-19. Salvati ha manifestato preoccupazioni per questa decisione e chiede agli organi preposti, in qualità di sindaco ed autorità sanitaria di Scafati, garanzie per la collettività e per gli operatori sanitari che lavorano nella struttura.
《Le mie osservazioni, – scrive il sindaco – inviate già in precedenza alla SS.LL, scaturivano esclusivamente dalla necessità di tutelare la sicurezza di una comunità, dei pazienti stessi e degli operatori sanitari, soprattutto in considerazione delle segnalazioni che continuano a pervenire anche alle mia attenzione di carenze organizzative, denunciate da più parti. Il 18 marzo scorso il direttore generale dell’Asl Salerno, disattendendo completamente a quanto previsto dalla relazione sul piano degli interventi urgenti per l’adeguamento della struttura predisposta dalla protezione civile ed inviata al Presidente della Regione Campania lo scorso 7 marzo (con ultimazione dei lavori previsti per il 27 marzo), annunciava addirittura l’arrivo immediato dei malati infetti nella struttura ospedaliera di Scafati. Le attività del presidio sono, di fatto, state avviate e proseguono in questi giorni, ma il sindaco della Città continua ad essere all’oscuro di tutto. Ritengo sia un dovere istituzionale, da parte delle SS.LL., tenere informato il primo cittadino, nonché massima autorità sanitaria sul territorio, di quanto è stato fatto e di ciò che sta accadendo all’ospedale di Scafati. Ho l’obbligo, nel rispetto delle mie funzioni, di informare i miei concittadini sui trasferimenti dei pazienti infetti, sulle misure di sicurezza adottate a tutela del territorio, anche al fine di poter tranquillizzare una comunità che, in questo momento, temendo per il proprio presente e per il proprio futuro, pretende risposte certe da chi la amministra》.
Una questione, per il primo cittadino, di garbo istituzionale. Inoltre, Salvati aggiunge: 《Ho appreso dalla stampa che due operatori sanitari della terapia intensiva respiratoria (due infermieri) sono risultati positivi dopo aver manifestato febbre, alta a soli due giorni dall’inizio dei ricoveri nello stesso reparto, e che sono al momento in isolamento domiciliare. Tutto questo conferma le mie perplessità su un processo di riconversione dell’ospedale che definirei prematuro e che rischia di avere ripercussioni gravi, sia sugli operatori sanitari sia sulla collettività che rappresento. Nella precedente nota avevo suggerito di affidare la gestione del presidio ad uno specialista di comprovata esperienza in malattie infettive, proveniente dall’ospedale Cotugno di Napoli: un professionista che potesse indicare, oltre ad una corretta individuazione dei percorsi di sicurezza, anche e soprattutto le particolari norme di prevenzione di cui devono essere dotate le strutture che ricoverano pazienti estremamente contagiosi, nonché gli acquisti degli indispensabili e specifici presidi da utilizzare》.
Il primo cittadino resta dubbioso anche per il supporto h24 dei servizi essenziali: 《Resto, inoltre, perplesso dall’apprendere che si sia predisposto un polo Covid 19 senza prevedere l’attivazione h24 di servizi essenziali come il laboratorio analisi e la radiologia, che continuano ad essere aperti fino alle 20 e chiusi il sabato e la domenica. Come si può pensare di poter adeguatamente curare pazienti critici senza il supporto h 24 dei servizi essenziali? 》. Anche sulla realizzazione di un pronto soccorso covid Salvati chiede la presenza dell’esercito per tutelare i sanitari. Il sindaco pone l’accento sulla gestione e sul timore che da essa possano scaturire problematiche future.
Giuseppe Colamonaco
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