Il postino consegni a casa per evitare file inutili
Sono diverse le lamentele dei cittadini sul ritiro delle raccomandate alla sede centrale di via Amato.
In molti hanno sottolineato la necessità di ricevere direttamente a casa la raccomandata e di evitare di ritirarla alla posta, viste le attuali circostanze.
Succede però che il postino, nonostante la presenza di persone a casa, consegni comunque lo scontrino per il ritiro. Questo però crea un disagio all’utenza, che deve per forza recarsi agli uffici di via Amato.
Se si vuole evitare assembramenti presso gli uffici pubblici, rispetto a quanto previsto dalle recenti disposizioni nazionali e regionali, la misura va assolutamente cambiata. Sarebbe utile far recapitare, come capita per la normale corrispondenza, direttamente la raccomandata a casa. Uscire oggi di casa per recarsi alla posta e solo per un ritiro, genera, senza dubbi, assembramenti inutili presso l’ufficio di via Amato.
Inoltre, vista la presenza di molti anziani soli, non tutti hanno a disposizione persone di famiglia che possono recarsi alla posta per questa semplice operazione. Purtroppo, non semplice in tempo di coronavirus.
I postini sono dotati di materiali di protezione e possono tranquillamente consegnare a casa, viceversa, non tutti i nocerini sono dotati di mascherine, il che rende difficile uscire in sicurezza dalla propria abitazione.
Un altro aspetto, non del tutto secondario, è la fila alla posta. Capita che questa venga spesso gestita dai soli cittadini e non dal personale di Poste italiane. Ciò consente al furbo di turno, di bypassare gli altri. Servirebbe un controllo da parte di personale preposto che faccia rispettare il turno ed il distanziamento sociale, come avviene in tante attività commerciali del territorio comunale.
Spesso si chiede ai cittadini di rispettare le regole, ma spesso succede che a queste regole non vengono forniti adeguati supporti.
Dagli uffici pubblici alle attività commerciali, per meglio gestire eventuali assembramenti, ci vorrebbe a questo punto una sorta di “distanziatore sociale”, che sia un operatore, oppure, un volontario. Di certo una figura che renderebbe più sicure e meno difficoltose le file, in particolare in questo delicato periodo, dove meno gente c’è in strada e meglio é.
Giuseppe Colamonaco