Contagio da nuovo coronavirus: ecco cosa fare
Che fare se si sospetta un contagio?
indossare una mascherina se si è in contatto con altre persone, chiamare il numero del Ministero 1500 o il numero verde regionale 800.90.96.99 che fornisce informazioni sul Coronavirus. Tutti i giorni dalle 8 alle 20 personale sanitario risponderà alle domande degli utenti sui diversi aspetti del problema. Si tratta di una misura che la Regione Campania mette in campo per dare tranquillità ai cittadini, supportarli ed evitare che si diffondano allarmismi ingiustificati. Inoltre utilizzare fazzoletti usa e getta (da chiudere ermeticamente dopo l’uso) e lavarsi le mani frequentemente. Non bisogna andare personalmente dal medico o al Pronto Soccorso. Nel caso si sospetti un contagio verranno a prenderci in ambulanza in “biocontenimento”.
Come si trasmette il Coronavirus?
Il virus può essere trasmesso da persona a persona, in genere dopo un contatto stretto con un paziente infetto, ad esempio tra familiari o in ambiente sanitario, per questo motivo i pazienti (o i sospetti pazienti) sono messi in quarantena. Si può trasmettere attraverso la saliva, tossendo e starnutendo; con contatti diretti personali (come toccare o stringere la mano e portarla alle mucose); toccando un oggetto o una superficie contaminati dal virus e poi portandosi le mani (non ancora lavate) sulla bocca, sul naso o sugli occhi (anche se questa trasmissione è più difficile); infine, con la contaminazione fecale.
I sintomi del contagio quali sono?
Il periodo di incubazione è di 5,2 giorni, quindi per capire se il virus si è manifestato devono trascorrere 14 giorni.
I sintomi assomigliano all’influenza?
I sintomi assomigliano a quelli dell’influenza e delle sindromi parainfluenzali che conosciamo. E’ facile che si creino falsi allarmi. Febbre, tosse, difficoltà respiratorie, nei casi gravi bronchite e polmonite sono le caratteristiche dell’infezione da coronavirus che devono preoccupare, in particolare se si hanno avuti contatti con persone provenienti dalle zone del contagio. È importante in caso di sintomi, informare il proprio medico al telefono e chiamare il numero messo a disposizione dal ministero della Salute: è l’1500 che fornisce informazioni e indirizza verso le apposite strutture.
Esiste un trattamento per il Coronavirus?
Non esiste un trattamento specifico, Quando la malattia dà luogo a polmoniti particolarmente gravi si può considerare l’uso dell’Ecmo, l’ossigenazione extracorporea, una tecnica di rianimazione che supporta le funzioni vitali attraverso l’ossigenazione del sangue. Si stanno studiando da più parti alcuni antivirali già utilizzati nel caso di altri virus: Hiv, Ebola, SARS e altri farmaci conosciuti e sembrano essere efficaci con i malati. L’ultima sperimentazione è in Cina con gli anticorpi contenuti nel plasma di persone guarite dall’infezione: un paziente curato in questo modo è già stato dimesso, altri 10 sono in cura; il metodo veniva usato nei malati al tempo della SARS.
Come si può evitare il contagio?
Per ridurre l’esposizione e la trasmissione: lavarsi spesso le mani con acqua e sapone o con soluzioni alcoliche. Starnutire o tossire in un fazzoletto, utilizzare una mascherina e gettare i fazzoletti utilizzati in un cestino chiuso immediatamente dopo l’uso. Evitare di toccare gli occhi, il naso o la bocca con mani non lavate, evitare contatti ravvicinati con persone che sono malate o che mostri sintomi di malattie respiratorie (come tosse e starnuti). – Rimanere a casa se si hanno sintomi. – Non andare al Pronto Soccorso, chiamare al numero 1500. – Fare attenzione alle pratiche alimentari (evitare carne cruda o poco cotta, frutta o verdura non lavate e le bevande non imbottigliate). – Pulire e disinfettare oggetti e superfici che possono essere state contaminate. – Vaccinarsi contro l’influenza (per non rischiare confusione dei sintomi).
Il virus resiste sulle superfici?
I coronavirus resistere sulle superfici a temperatura ambiente fino a 9 giorni. Lo dimostrano gli studi effettuati su altri virus analoghi. Studi sul recente coronavirus però non ce ne sono. Le ricerche hanno anche stabilito che questi virus muoiono nel giro di 1 minuto quando subiscono una normale disinfezione con: candeggina, acqua ossigenata, alcol.
Le mascherine servono?
Le mascherine al momento in Italia sono utili e indispensabili solo per il personale sanitario. La psicosi coronavirus ha spinto verso la corsa all’acquisto di mascherine protettive e il Codacons denuncia rincari fino a +400%: «La corsa all’acquisto del prodotto che si registra in tutte le città italiane e nei principali aeroporti ha portato ad una riduzione delle disponibilità sul mercato, e potrebbe dare vita a speculazioni a danno dei consumatori». «Le mascherine protettive – ribadisce Gianni Rezza – non sono necessarie per la popolazione generale in Italia».
A quanti cm bisogna stare da una persona infetta?
«Si è calcolato», spiega ancora l’infettivologo Massimo Galli, professore all’Università di Milano-Ospedale Sacco, «che per questi virus la distanza di sicurezza è 1 metro e 82 cm affinché le particelle emesse da colpi di tosse e starnuti non possano raggiungere l’altro».
MSN-Readazione