Le abitazioni si trovano in pieno centro, a pochi passi dal Comune e dalla stazione ferroviaria
Sedici appartamenti acquisiti al patrimonio comunale. Una vicenda che risale agli anni ottanta e che si è conclusa nei giorni scorsi con l’emissione del provvedimento da parte dell’ufficio Urbanistica e Suap del Comune di Nocera Superiore. Nel mirino una serie di opere abusive realizzate nel corso della costruzione del palazzo Morrone, situato proprio nei pressi della casa comunale. L’istanza di condono edilizio per gli appartamenti ritenuti abusivi risale al 31 marzo 1987 e fu presentata per ottenere la concessione edilizia in sanatoria ai sensi della legge 47 del 1985. Le unità immobiliari finite nel mirino sono tutte ubicate al quinto e sesto piano dello stabile tra le scale A, B e C. La procedura di acquisizione delle proprietà al patrimonio comunale, disciplinata dal DPR 380 del 2001, si è conclusa dopo aver seguito tutto l’iter previsto. Ai proprietari degli immobili è stata dapprima notificata, da parte degli uffici comunali, l’ingiunzione di demolizione delle opere abusive, preannunciando l’acquisizione di diritto dell’opera abusiva al patrimonio comunale se non avessero provveduto alla demolizione nel termine di 90 giorni dall’ingiunzione. A tale atto è seguito l’accertamento formale dell’inottemperanza all’ordine di demolizione, fino ad arrivare alla notifica di tale accertamento all’interessato che costituisce, di fatto,titolo per l’immissione nel possesso da parte del Comune e per la trascrizione nei registri immobiliari.
In una nota del 5 febbraio 2008 a firma del geometra Michele Angrisani si legge: “l’epoca di realizzazione degli abusi denunciati, fatta risalire al periodo 1982-1983, non trova riscontro nelle date indicate nei verbali di accertamento posti a base delle ordinanze sindacali richiamate e nello stato di consistenza delle opere redatto dal titolare della ditta esecutrice dei lavori, dei quali si rileva che al mese di aprile dell’anno 1984 risultavano realizzate le sole strutture del fabbricato. Da ciò si rileva, pertanto, che le opere per le quali si richiede la sanatoria non potevano essere complete e rifinite in ogni loro parte alla data del 1 ottobre 1983 ai sensi dell’articolo 35 comma due della legge 47 del 1985”. Al momento sono 16 le unità immobiliari divenute di proprietà dell’ente Comune, un 17 esimo appartamento, sul quale grava il medesimo iter, è stato temporaneamente escluso dalla procedura in quanto venduto a terzi che, nel frattempo, erano all’oscuro della procedura avviata dal Comune e non hanno avuto la possibilità di ottemperare alle richieste degli uffici. Quella degli abusi al palazzo Morrone è storia vecchia, che si è trascinata per oltre trent’anni ma che è giunta al capolinea. Nei prossimi giorni sarà convocato un apposito consiglio comunale per la valutazione da parte dell’assise dell’esistenza o meno di prevalenti interessi pubblici e che le opere abusive non contrastino con rilevanti interessi urbanistici,ambientali o di rispetto dell’assetto idrogeologico. Solo dopo il parere del consiglio comunale, che si preannuncia favorevole, le unità immobiliare non solo non saranno abbattute ma destinate ad attività di interesse pubblico. Alcuni appartamenti potrebbero essere destinati ad alloggi dei carabinieri e ad altre attività di interesse sociale e collettivo.
Luisa Trezza