Incendio Multitask a Roccapiemonte, tra attese e silenzi

Abitanti della zona tappati in casa

Tutto tace intorno al capannone della Multitask Service, l’opificio divorato dalle fiamme lo scorso 21 dicembre. A rompere il silenzio, di tanto in tanto, la caduta di qualche pannello ed il continuo scricchiolio della struttura, dichiarata pericolante. I residenti della zona, molti dei quali vivono tappati in casa da quasi 2 mesi, attendono con pazienza di poter ritornare alla normalità ed anche di poter riaprire finestre e balconi.
Si è ancora in attesa delle analisi sui terreni effettuate dall’Arpac lo scorso 15 gennaio, ad oggi ancora nessuna comunicazione e pertanto permane il divieto assoluto di coltivazione e raccolta dei prodotti agricoli in tutta l’area a ridosso del capannone incendiato.
Il 18 gennaio scorso il sindaco di Roccapiemonte scrisse anche al ministero dell’Ambiente, chiedendo un intervento volto ad accelerare le procedure di bonifica del sito. Il 20 gennaio scorso con un comunicato stampa, sempre il primo cittadino comunicava l’avvio dei lavori, tranquillizzando di fatto i cittadini. Lavori che ad oggi non sono iniziati tra la rabbia e l’indignazione dei residenti.
Lo scorso venerdì 31 gennaio il capannone tornò a fumare, alcune pile esauste presero fuoco, facendo nuovamente allarmare gli abitanti del posto.Subito i residenti sollecitarono l’intervento dei vigili del fuoco che in un primo momento, convinti fossero in atto le operazioni di bonifica, così come preannunciato dalla comunicazione sindacale del 20 gennaio, negarono l’intervento, ritenendolo superfluo. Solo dietro ripetute insistenze dei residenti, finalmente i caschi rossi arrivarono per spegnere le fiamme, constatando che i lavori di bonifica non erano mai iniziati. Il giorno seguente, sabato primo febbraio, alle 18.30 circa, dalla casa comunale partì una richiesta ufficiale all’Arpac per monitorare nuovamente la qualità dell’aria, visto che gli ultimi rilievi risalenti ad inizio gennaio avevano dato esito negativo, pur permanendo in tutta l’area un odore acre e nauseante, denunciato con insistenza dai residenti.
Domani, si sa, è un altro giorno, ed i cittadini continuano a sperare sia quello buono per l’avvio dei lavori.

loading ads