Cava, veglia il padrone morto, la storia di Charlie

Il piccolo cane non abbandona lo sfortunato 61enne,ucciso questa mattina,travolto da un albero caduto nella villa comunale Falcone e Borsellino.

Ha vegliato il suo padrone schiacciato dal pino secolare e ne ha permesso il riconoscimento. Charlie è rimasto immobile, pietrificato dalla paura e dal dolore. Charlie è il cane scampato alla tragedia nella quale ha perso la vita il suo padrone, il 61 enne Gioacchino Mollo, medico oculista originario di Torre Annunziata. L’uomo,come tutte le mattine, era uscito di buon’ora, intorno alle 8 per portare a passeggio il suo Labrador. All’altezza di viale Crispi la tragedia. La Villa comunale era chiusa proprio a causa dell’emergenza vento, ma un pino secolare non ha retto alle violenti raffiche, e proprio in quegli attimi è crollato abbattendosi sulla recinzione della villa e prendendo in pieno l’uomo, che era sul marciapiedi.Per il medico non c’è stato scampo. Il suo cane,invece, è rimasto miracolosamente illeso e nonostante lo spavento e nonostante non fosse rimasto bloccato dai rami, non è scappato, è rimasto li, accanto al suo padrone schiacciato dal grosso tronco, lo ha vegliato, aspettando che in qualche modo potesse liberarsi e tornare accanto a lui, per proseguire la loro passeggiata.

Charlie anche quando sono arrivati i primi soccorritori, non ha voluto saperne di allontanarsi, facendo capire chiaramente a tutti che sotto quel tronco c’era proprio il suo padrone. Charlie era anche l’unico a poter consentire il riconoscimento della vittima. E così è stato portato negli ambulatori del canile municipale dove è stato controllato il suo microchip proprio nel tentativo di risalire all’identità della vittima. Dalla verifica si è potuto risalire prima alla moglie dell’uomo a cui il cane era intestato e poi alla vittima. La foto di Charlie ha commosso il web, il suo sguardo perso nel vuoto, pietrificato dal dolore, hanno dato la cifra di una immane tragedia, a testimonianza del grande amore che lega un cane al proprio padrone.

Luisa Trezza

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