Riabilitazione negata: il caso di una bambina che aspetta da 400 giorni. E che ha detto basta.
Maria, nome di fantasia, ha cinque anni. Ha una grave encefalopatia. Ha bisogno di cure riabilitative che le ha prescritto la ASL. Ma Maria queste cure le sta aspettando da quasi 400 giorni, perché ha la sfortuna di essere nata nel territorio del Distretto sanitario 60, ASL Salerno. Ora la sua famiglia ha detto basta. Agli operatori dell’ambulatorio Luigi Angrisani di Nocera, dove vorrebbe essere curata, la famiglia di Maria ha comunicato che rinuncia. Proverà a farsi curare altrove. Più lontano da casa, se ci riuscirà. “Per noi – commentano gli operatori dell’ambulatorio – è una sconfitta senza colpe.
Diamo l’anima per ogni paziente, e poi ci troviamo di fronte a situazioni come queste. Che non possiamo capire. Perché Maria ha dovuto aspettare 400 giorni? Perché la sua famiglia deve essere spinta dalla disperazione a rinunciare, ad andare altrove? E perché le sue cure dovrebbero essere autorizzate, se lo sono state, in un luogo diverso da quello che vorrebbe la sua famiglia e non in quello che ha scelto?” Domande che non hanno risposta. Ma che tutti, per tutte le Marie che sono nate nel territorio del Distretto 60, abbiamo il dovere di porci. E di pretendere che abbiano una risposta.