Roccapiemonte. Ritirata la delibera sui forni crematori

La giunta Pagano fa dietrofront dopo la legge regionale e il dissenso popolare

Nel pomeriggio di oggi, la giunta comunale di Roccapiemonte, ha revocato la delibera n.145 del 27 novembre scorso che prevedeva la privatizzazione per i prossimi 30 anni del cimitero cittadino e la realizzazione di due impianti di cremazione, uno per salme e l’altro per animali sia di piccola taglia che di grosse dimensioni. Un progetto di finanza che prevedeva il coinvolgimento di imprenditori privati pronti ad investire a Roccapiemonte oltre 5 milioni di euro.

L’esecutivo ha preso atto della legge regionale approvata con l’ultima finanziaria lo scorso 24 dicembre, che di fatto ha inserito un emendamento che blocca per 6 mesi la realizzazione di nuovi forni crematori in Campania, in attesa del Piano di Coordinamento previsto dalla legge 130 del 30 marzo 2001.

Tuttavia, il primo cittadino, quasi a voler giustificare le scelte della sua giunta sui forni crematori, ha fornito una nuova spiegazione. Secondo Pagano il suo progetto nascerebbe dalla linea dettata dalla precedente amministrazione che nel piano triennale delle opere pubbliche 2016/19, aveva inserito, tra le tante voci, anche la realizzazione di un forno crematorio, progetto però mai preso in considerazione dai vecchi amministratori.

Redazione

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