Da tre mesi i carabinieri prima e i magistrati ora, stanno cercando di fare luce sulla brutta pagina vissuta a Roccapiemonte la sera del 22 ottobre scorso, quando una banda di ragazzi provenienti da Nocera Inferiore e Pagani fece irruzione in paese, armata di spranghe di ferro e mazze di legno.
(VIDEO)Presumibilmente un regolamento di conti dopo una semplice lite tra ragazzini registratasi qualche sera prima.Durante il raid teppistico non mancarono gli episodi di violenza. Un ragazzo di 17 anni, figlio di un ispettore del commissariato nocerino, trovatosi per caso in strada la sera dei fatti, venne brutalmente aggredito e colpito violentemente alla testa. Soccorso e trasportato in ospedale il 17 enne se la cavò con numerosi punti di sutura al capo, anche se vista la dinamica, l’episodio poteva avere ben altro epilogo. La banda di scalmanati arrivò a Roccapiemonte sia a bordo di auto che di scooter, i ragazzi alcuni anche incappucciati, erano venuti con mazze di ferro e di legno, intenzionati ad un regolamento di conti. Un incontro – scontro che sarebbe stato concordato con un altro gruppetto di giovani del luogo che, tuttavia, la sera del 22 ottobre scorso, era un martedì, non si sarebbero fatti trovare.
Di qui anche la rabbia e la violenza dei nocerini e paganesi, scagliata contro auto in sosta e malcapitati passanti. Oltre al ragazzo ferito alla testa, furono colpiti a bastonate anche alcuni adolescenti di ritorno da un incontro presso la vicina sede parrocchiale di via Ponte. Un episodio che, per la barbarie, non passò inosservato, guadagnandosi anche l’apertura sui tg nazionali oltre che sui giornali. Dopo aver acquisito i filmati delle telecamere e le testimonianze dei presenti, i carabinieri della Compagnia di Mercato San Severino e della caserma di Castel San Giorgio, da tempo avevano ricostruito la vicenda, identificando tutti i ragazzi coinvolti, sia maggiorenni che minorenni. Il fascicolo è ora nelle mani delle procure di Nocera Inferiore e di quella per minorenni di Salerno. In questi giorni si sta procedendo agli interrogatori. I reati contestati sono di devastazione, danneggiamento e lesioni personali