Pagani. Rischio astensione alle prossime amministrative. Intanto la Lega “scarica” la maggioranza

Le liti allontanano i cittadini dalla politica

Diminuisce sempre più l’affluenza alle urne da parte dei cittadini paganesi. Un dato negativo che vede l’astensionismo essere il primo vero partito di Pagani. L’analisi di un aumento dell’astensione è facile a farsi, basta confrontare le precedenti affluenze, con le ultime. I numeri che ne fuoriescono sono davvero preoccupati. Nel 2002 si è registrata una affluenza dell’82,99%, con un leggero aumento nel 2007 (83,98%). La città ha però invertito la rotta dopo sette anni, nel 2014 l’affluenza alle urne è scesa al 77,43% e nel 2019 al 73,51%. In 12 anni e cioè dal 2007 al 2019, l’affluenza è calata di oltre 10 punti percentuale. Dati che dovrebbero far riflettere, in particolare la politica locale. Forse, la contrapposizione estrema tra le forze in campo, ha probabilmente generato una disaffezione da parte dei cittadini e, le vicende non solo politiche, hanno esacerbato il fenomeno. 

Proprio oggi, si è consumata l’ennesima contrapposizione. La Lega ha duramente contestato le recenti scelte dell’esecutivo. Il coordinatore cittadino, Massimiliano Vuolo, ha così commentato: “La storica triade paganese, composta da Gambino, Sessa e Bonaduce, con la nomina della nuova  giunta ha decretato la morte del centrodestra che era uscito vincitore alle ultime elezioni”. Parole di fuoco che non lasciano adito ad interpretazioni. Uno scontro che apre una spaccatura nel centrodestra, come ribadito dall’ex assessore, Alfonsa Mattino: “Nessuno può arrogarsi il diritto di autoproclamarsi candidato di una coalizione, la formazione di un  gruppo di governo per la Città presuppone la lealtà e la chiarezza, valori disattesi dalla celata  incandidabilità dell’ex primo cittadino paganese. Da oggi la Lega pone le basi per una coalizione nell’interesse della Città di Pagani e per la sua governabilità per cinque anni e non per l’ennesimo tentativo dettato da poltroneria e velleità personale, o forse solo dal divieto di legge di candidarsi alla prossime elezioni regionali”. Pietro Sessa, Capogruppo in consiglio comunale del movimento di Salvini, ha già tracciato la strada per il futuro: “In breve bisogna pensare prima a Pagani e poi  ai singoli, senza commettere gli errori del passato, rischiando nuovamente l’incandidabilità”.

È forse il continuo scontro tra le forze politiche e l’incertezza di un futuro amministrativo duraturo, ad incidere probabilmente sul fenomeno dell’astensione. Una osservazione su cui la politica paganese dovrebbe interrogarsi, anziché litigare.

Giuseppe Colamonaco
 

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