Il Coordinamento provinciale di Salerno, presidio di Pagani “Antonio Esposito Ferraioli“, con un comunicato-appello, interviene su quanto sta accadendo in città.
Un monito ma anche un invito alla città, ai paganesi, a tutte le istituzioni, affinché termini quello che non hanno esitato a definire “un quadro di illegalità diffusa”.
Ecco quanto scrive Libera:
“ Abbiamo atteso con prudenza e lontani da pregiudizi-che pure potevano essere fondati-l’evolversi della situazione politica e amministrativa della città di Pagani. La nostra organizzazione del resto non si occupa direttamente né all’obiettivo di alimentare lo scontro politico tra partiti. Ma quanto sta accadendo dal maggio scorso e, in particolare, nelle ultime settimane presenta aspetti inquietanti e al limite della sopportazione. Il balletto di accuse tra esponenti politici e tecnici, tra istituzioni e amministratori, non può essere ricondotto soltanto a una questione interna alla compagine di governo cittadina, ad uno scontro tra parti. Emerge piuttosto con preoccupazione un quadro di illegalità diffusa, addirittura ammesso e reso manifesto dagli stessi protagonisti. Pubblicamente si discute a mezzo stampa di delibere illegittime e di atteggiamenti definiti delinquenziali. Non prendiamo le parti di nessuno dei protagonisti di questo scontro, non ci interessa. Prendiamo invece le difese del popolo paganese, delle istituzioni della città, ormai ridotta a scenario di contese personali, vendette e tradimenti. In questo quadro desolante nessuno sembra prendersi la responsabilità di riportare un minimo di trasparenza e normalità a Pagani.
Chiediamo pertanto a tutti, cittadini, istituzioni, organi preposti di fare chiarezza e di liberare definitivamente la città da questa coltre di approssimazione e opacità. Pagani merita di più. Lo merita perché la sua storia non è quella recente. È la storia di Marcello Torre e di Antonio Esposito Ferraioli, di chi  ha pagato con la vita per il sogno di una Pagani diversa, civile, libera. Quanto tempo ancora bisogna aspettare per vedere che questo indegno balletto finisca? A chi spetta dare risposte, chi ha la responsabilità di fare chiarezza? Ci appelliamo alle istituzioni e al loro intervento, a chi in questo momento rappresenta lo Stato. Ma più di tutto ci appelliamo alle paganesi e ai paganesi, affinché riprendano tra le loro mani la responsabilità di indignarsi e di costruire tutti insieme un futuro finalmente diverso per questa terra, iniziando a credere che chi ci rappresenta debba lavorare per il bene comune. E soltanto per quello”