A giorni, la decisione
Il sindaco facente funzioni Anna Rosa Sessa, sull’ipotesi dimissioni, sta valutando. Al momento nessuna decisione é stata presa. “È una fase di riflessione”, ha commentato il primo cittadino di Pagani. In verità é da alcuni giorni che la Sessa sta pensando alle dimissioni. Nella riunione di maggioranza, quella di oggi, il sindaco facente funzioni ha affrontato l’argomento con la coalizione, ed ha manifestato tutte le sue perplessità nel continuare l’azione amministrativa. Ci sarebbero diversi problemi da fronteggiare, una difficoltà che il primo cittadino non ha nascosto. Per dovere politico ha voluto investire della questione la maggioranza che, rispetto alle paventate dimissioni, ha rassicurato il sindaco nel continuare il percorso amministrativo sino alle elezioni. Insomma, si sta valutando su come andare avanti e se andare avanti. La decisione, comunque, sarà presa a giorni.
Intanto, il 29 gennaio, in seduta ordinaria, si torna in aula consiliare: diversi i punti all’ordine del giorno, tra i quali, il dissesto finanziario. Un tema importate per il futuro della città e di non facile gestione. Il consiglio comunale potrebbe essere la prova del nove della tenuta della maggioranza, ultimamente risicata nei numeri. Uno scenario non certo roseo e su cui vanno fatte determinate valutazioni. In caso di dimissioni, arriverebbe il commissario fino a maggio, potenziale mese delle elezioni. Sulla vicenda e su tutto quello che é accaduto da giugno in poi, non é mancata la stoccata dell’ex sindaco, Antonio Donato: “Dopo sei mesi di s-governo gambiniano siamo ridotti così: siamo senza ragioniere; senza responsabile ufficio tecnico; senza responsabile ufficio elettorale; servizi sociali paralizzati; più debiti; maggioranza sempre più litigiosa; sei consiglieri dissidenti; minaccia di dimettersi la facente funzione; una città in ginocchio; questo è lo stato attuale. Chiedo al prefetto perché ad oggi non avendo ancora approvato il consuntivo, cosa aspetta a diffidare il consiglio ed a nominare un commissario?”.
Giuseppe Colamonaco