L’odissea di un padre, Marco Albani chiede giustizia

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa inviatoci da Marco Albani, relativamente alla vicenda che lo vede protagonista.

Ha perso solo mio figlio, e non c’è alcun altro vincitore. Ha perso il diritto di poter crescere anche con il suo Papà. Dopo quattro anni di un’odissea giudiziaria, che è terminata a Novembre dello scorso anno, con la sentenza di separazione definitiva, dove è stato disposto l’affido condiviso per mio figlio ed un ampio diritto di frequentazione con il suo Papà, devo prendere atto che questa sentenza non viene rispettata. A nulla sono valse le denunce e gli appelli alle istituzioni che ho fatto. Anzi, sono stato punito ancora una volta per aver osato denunciare quello che stava accadendo. L’ archiviazione di numerose denunce ed il mancato pronunciamento dei Magistrati del Tribunale di Nocera Inferiore, su una mia istanza urgente, mi portano alla conclusione di un astio nei miei confronti. Un astio verso un Papà che ha chiesto sempre giustizia, e che quando ha usato toni duri e iniziative di protesta, l’ha fatto solo per cercare di scuotere la coscienza di chi ha permesso in passato e lo sta permettendo ancora ora di infrangere la legge. Non mi sento più tutelato e non ripongo più alcuna fiducia nell’operato dei Magistrati Civili e Penali, che in questi anni, invece di tutelare l’ interesse del minore, hanno preferito scagliarsi contro di me, solo perché ho osato alzare il dito. Ieri ho avuto un incontro con il Presidente del Tribunale Dott. Sergio Robustella, persona perbene e di indiscussa moralità. Ho esposto allo stesso la situazione, e la mia intenzione di rivolgermi al Consiglio Superiore della Magistratura, in quanto ritengo che siano stati lesi i diritto fondamentali di un bambino che non ha nessuna colpa, se non quella, se di colpa si può parlare, di essere figlio di genitori separati.

Non avendo più notizie di mio figlio da mesi, pur risultando ancora genitore ” solo sulla carta” coaffidatrio, non esercitero’ più tale ruolo, relativamente alle scelte di maggior rilievo per l’istruzione e la salute dello stesso. Invito a questo punto gli stessi magistrati che hanno permesso il perpetrarsi in questi anni di questa continua violazione di un diritto che dovrebbe essere inviolabile, ad assumersi la responsabilità di decidere, affidando se lo ritengono opportuno, anche mio figlio esclusivamente all’altro genitore. Fino a quando non sarà fatta chiarezza sulla vicenda dagli organi superiori, non darò più alcun consenso sulle scelte che dovranno essere assunte per la scolarizzazione e per la salute di mio figlio. Non darò alcun consenso, solo ed esclusivamente perché sono escluso dalla vita di mio figlio, ed in quanto tale non sono edotto di tutti gli aspetti che dovrei valutare per poi condividere queste scelte con l’altro genitore. Nei prossimi giorni terrò una conferenza stampa dove illustrerò quanto accaduto ed in quella sede gli organi di stampa potranno visionare la documentazione giudiziaria relativa a quanto accaduto in questi quattro anni.

Marco Albani

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