ROCCAPIEMONTE. Il 2 gennaio scorso, con un’ordinanza contingibile ed urgente, il sindaco di Roccapiemonte Carmine Pagano aveva affidato l’incarico di effettuare ulteriori rilievi ad una ditta specializzata privata, visti i dati dell’Arpac “contrastanti” a detta del primo cittadino, sul sito della Multitask Service, l’opificio industriale di via Piedirocca divorato dalle fiamme dal 21 al 27 dicembre scorsi.
Nell’ordinanza così si motivava l’incarico:
“RITENUTO pertanto necessario, a seguito di quanto sopra riportato, operare con urgenza a salvaguardia della pubblica e privata incolumità, disponendo con immediatezza l’incarico a ditta specializzata affinchè proceda alla verifica e all’analisi di ogni utile elemento di carattere ambientale a salvaguardia della pubblica salute individuata nella ditta Multiecoservice con sede operativa in Nocera Superiore , considerato che la comunicazione ARPAC del 31.12.2019 differisce dalla comunicazione ARPAC del 27.12.2019;
RILEVATO che l’adozione della presente ordinanza è giustificata e legittimata dal verificarsi di una situazione sopravvenuta che presenta il carattere dell’eccezionalità (incendio), per cui si impone di provvedere con urgenza;
RICHIAMATO l’art. 54 comma 4 del D. Lgs 267/2000 che stabilisce che il Sindaco, quale Ufficiale del Governo, adotta con atto motivato provvedimenti, anche contingibili e urgenti nel rispetto dei principi generali dell’ordinamento, al fine di prevenire e di eliminare gravi pericoli che minacciano l’incolumità pubblica e privata o la sicurezza urbana, e che tali provvedimenti devono essere comunicati al prefetto anche a i fini della predisposizione degli strumenti ritenuti necessari alla loro attuazione;
DISPONE
• l’incarico a ditta specializzata per la verifica e l’analisi di ogni utile elemento di carattere ambientale a salvaguardia della pubblica salute…. “.
I cittadini dinanzi all’atto del sindaco si erano detti più tranquilli, ma non potevano sapere che già il giorno seguente, la stessa ditta indicata nell’ordinanza aveva, a mezzo pec, inoltrato diniego all’Ente a svolgere l’incarico.
La ditta a cui Pagano si era rivolto, senza a quanto pare aver contattato preventivamente il titolare, che avrebbe potuto spiegare la nullità dell’atto prodotto evidentemente solo per mettere a tacere i residenti preoccupati, ha rispedito al mittente l’incarico, confermando nel contempo l’autorevolezza dell’Arpac ma anche il compito proprio dell’agenzia regionale di protezione ambientale di effettuare i rilievi sul terreno, rilievi chiesti alla ditta privata nocerina che ha declinato l’incarico attribuitogli. Intanto proprio ieri mattina i tecnici dell’Arpac sono tornati a Roccapiemonte e hanno iniziato a prelevare alcuni campioni di terreno nelle aree a ridosso del capannone incendiato, per verificare eventuali contaminazioni. I dati sono particolarmente importanti per i tanti agricoltori della zona, i cui raccolti sono fermi al 21 dicembre scorso. Il sindaco Carmine Pagano, tra le tante ordinanze emanate, ha imposto anche il divieto assoluto di raccogliere frutta e verdura coltivata nella zona a ridosso del capannone della Multi task. L’Arpac per poter intervenire era in attesa dei dati dell’ORSA, l’osservatorio regionale per la sicurezza alimentare, e quelli sulla direzione del vento nei giorni dell’incendio. Intanto nessuna risposta sarebbe arrivata al Comune di Roccapiemonte da parte della società di Leasing & Factoring del Monte dei Paschi di Siena, a cui il sindaco di Roccapiemonte ha inoltrato l’ordinanza di provvedere ad horas alla rimozione dei rifiuti e alla messa in sicurezza di tutta l’area. I residenti, ad un mese dall’incendio, temono di essere abbandonati dalle istituzioni e di essere condannati a convivere, chissà per quanto tempo, con una vera e propria bomba ambientale. Sul fronte viabilità resta il pericolo causato dal mancato rispetto del senso unico istituito nel tratto di strada antistante l’edificio incendiato, che resta a rischio crollo. La carreggiata che costeggia la Multi task è stata interdetta al traffico, restringendola ad un unico senso di marcia, tuttavia il mancato rispetto del divieto, ogni giorno mette a rischio gli automobilisti che, procedendo correttamente, rischiano un impatto frontale con i veicoli in divieto.
Sollecitati vigili e Comune, il gravoso problema rimane.