Un’aula di una scuola in Africa porterà il suo nome.
Tobia vive, il suo sacrificio non è stato vano e grazie a lui tanti altri semi di speranza presto germoglieranno e daranno frutto, tra questi anche la costruzione di una scuola in Africa, con un’aula che porterà il suo nome. I suoi amici, sia quelli di classe sia quelli di Sant’Egidio del Monte Albino e di Angri, hanno avviato infatti una raccolta fondi per concorrere alla costruzione di un edificio scolastico che l’associazione Baobab sta già finanziando. Un’aula della futura scuola porterà il nome di Tobia Falcone e a febbraio mamma Anna volerà a Tampellin, nel Burkina Faso, con Don Ciro Galisi promotore dell’iniziativa e con Salvatore Carrese per consegnare quanto raccolto. Ieri mattina nell’auditorium del Vanvitelli Della Corte a Cava de’Tirreni, l’istituto frequentato da Tobia Falcone, si è tenuto un incontro organizzato dall’istituto metelliano per ricordare il proprio studente tragicamente scomparso a seguito di un incidente avvenuto nella stazione ferroviaria di Angri lo scorso 8 novembre. Tobia Falcone ieri avrebbe compiuto 18 anni, una data troppo importante per passare sotto silenzio e così la dirigente scolastica Franca Masi di concerto con docenti e studenti ha voluto ricordare Tobia ma nello stesso tempo dare un senso ad una tragedia che ha lacerato i cuori di tutti. In prima fila ieri c’erano anche i genitori, stretti in un commovente abbraccio da tutta la comunità scolastica metelliana, accanto la sorella maggiore e altri familiari. A parlare è stato il loro dolore composto e dignitoso, i loro occhi bagnati dalle lacrime, ma anche il loro grande amore e coraggio che è servito a trasformare una immane tragedia in occasione di vita e di speranza per coloro che hanno ricevuto gli organi di Tobia. “Tra la morte di nostro figlio e la possibilità di sapere che dal suo sacrificio potesse rinascere la vita non abbiamo avuto dubbi , abbiamo scelto la vita, quello era l’unico modo per dare un senso a quanto è accaduto”. Così papà Mario e mamma Anna hanno spiegato la loro scelta d’amore, l’unica possibile. Ma la giornata di ieri è servita anche per parlare ai ragazzi del “saper donare” e di comportamenti responsabili, perché prendersi cura della propria vita è il primo modo per volersi bene ed anche per ricordare Tobia.
Al prof.Renato Gammaldi, responsabile UOC Anestesia e Rianimazione dell’Azienda Ospedaliera San Giovanni di Dio e Ruggi D’Aragona di Salerno il compito di parlare ai ragazzi di donazione d’organi ma soprattutto di sfatare alcuni tabù legati ad un argomento molto delicato e complesso. “In 21 anni di servizio ne ho sentite veramente tante – ha detto il prof.Gammaldi all’attenta platea di giovani – spetta a voi cambiare questa cultura, donare gli organi resta un grande gesto di umanità e di civiltà ma su di una cosa dovete essere certi, il protocollo italiano sancito dalla legge è il più sicuro in assoluto, non prendiamo organi da pazienti ancora vivi, la morte cerebrale è la morte dell’individuo”. Al docente del Vanvitelli Della Corte Ferdinando Angrisani, professore di Tobia Falcone e tra gli organizzatori della mattinata, invece l’arduo compito di parlare agli studenti di comportamenti responsabili. “Occorre valutare il rischio, saper riconoscere il pericolo ed evitare di spostare la soglia troppo in avanti, c’è una soglia che può essere toccata anche involontariamente – ha affermato il prof. Fernando Angrisani – spesso i ragazzi non si accorgono del pericolo, pensano di essere invulnerabili proprio perché giovani, ma non è così. Devono imparare a valutare anche gli effetti, spesso disastrosi e drammatici, di un comportamento non consapevole che non tiene conto della sicurezza”. L’incontro di ieri è servito per testimoniare alla famiglia dello sfortunato studente l’attaccamento e l’amore della sua seconda famiglia, la scuola, ma anche la grande ammirazione per il loro gesto.
La dirigente Franca Masi ha annunciato che al terzo piano dell’istituto, in una bacheca, sarà collocata la maglietta con il volto sorridente di Tobia con la scritta “ Tobia Vive”, perché il ragazzo avrà sempre un posto nella sua scuola, e sarà ricordato per sempre da docenti e compagni. I rappresentanti degli studenti hanno poi consegnato ai genitori di Tobia una targa con la scritta. “Non muore mai chi vive nel cuore di chi resta”, per manifestare tutto il loro amore per lo sfortunato compagno. Proiettati anche due video per ricordare Tobia, ritratto nei tanti momenti belli trascorsi con gli amici. Un collage di foto che hanno raccontato di un ragazzo splendido, un ragazzo speciale, che amava tanto la vita ed i viaggi. Tobia l’8 novembre scorso è partito per il suo ultimo viaggio, quello che lo ha condotto in un luogo dal quale continuerà a vegliare su chi tanto ha amato e lo ha amato. Buon viaggio Tobia…resterai sempre nel cuore di chi, conoscendoti e vivendoti non ha potuto fare a meno di amarti, ma anche di chi, apprendendo della tua immatura scomparsa, guardando le tue foto da uno schermo del cellulare o da una pagina di giornale, ha partecipato a distanza e con sincera commozione ad una tragedia che ha lasciato tutti profondamente addolorati. A Dio Tobia!
Luisa Trezza