Stop ai forni crematori in Campania. Prima il piano di coordinamento

La Regione Campania sospenderà la realizzazione dei forni crematori in attesa del Piano di coordinamento regionale previsto dalla legge 130 del 30 marzo 2001.

L’annuncio è arrivato dal presidente della commissione regionale sull’Ambiente, l’on.Gennaro Olivieri, al termine del tavolo istituzionale convocato dal consigliere regionale dei cinquestelle Michele Cammarano. L’obiettivo è quello di sospendere ad horas tutte le procedure in corso per la realizzazione di nuovi forni crematori in Campania, in attesa del Piano di coordinamento previsto dalla legge vigente. Tuttavia dopo l’incontro tecnico-politico svoltosi al Consiglio Regionale della Campania, i comitati no forni crematori sorti in vari comuni della regione hanno tirato un sospiro di sollievo. Il comma che sarà introdotto nella legge di Bilancio che dovrebbe essere licenziata a fine anno, salvo slittare a febbraio, in pratica congelerà tutte le progettualità in corso presso i Comuni. Su invito di Cammarano erano presenti infatti i rappresentanti dei comitati di vari comuni campani,Roccarainola e Camposano della provincia di Napoli, Sant’Egidio del Monte Albino e Roccapiemonte del salernitano e il Comitato nocerino “La fine della vergogna”. Al presidente della Commissione Ambiente della Regione, ma anche ai deputati del Movimento cinquestelle presenti, Marianna Iorio e Nicola Grimaldi, i portavoce dei comitati hanno fatto rappresentato le preoccupazioni ma anche il grande peso in termini ambientali che i rispettivi territori, da una parte la piana di Acerra, dall’altra l’Agro Nocerino Sarnese, sono già costretti a sopportare.

Limite il caso di Sant’Egidio del Monte Albino e Roccapiemonte dove, includendo il forno crematorio in funzione a Cava de’Tirreni dal 2013, nell’arco di 10 km sarebbero ben 3 gli impianti crematori che si vogliono installare. “Ecco perché – ha detto il presidente della commissione Olivieri- occorre un piano regionale di coordinamento per evitare che i comuni, per una serie di ragioni, anche diverse, facciano a gara a realizzare i forni crematori”. A Sant’Egidio del Monte Albino in tre mesi il comitato No Forno Crematorio presieduto dall’avv.Alessandra Petrosino, presente all’incontro in Regione con la presidente della Pro Loco Angela De Rosa e l’ingegnere Francesco Saverio Minardi che con studi alla mano sta sostenendo l’azione di opposizione e di sensibilizzazione della popolazione, è riuscito ad ottenere lo stop dei lavori grazie ad un’inversione di marcia dell’amministrazione comunale. Il Consorzio Azimut che sta realizzando i lavori ha fatto ricorso al TAR, intanto il Comitato ha portato alla luce un dato che ha messo a pensare non poco il tavolo istituzionale regionale. Il capitale sociale del Consorzio Azimut ammonterebbe,stando a quanto reso noto dal comitato, alla ridicola cifra di soli 2,5 euro. Un elemento che fa riflettere anche sulle modalità di controllo. A questo punto la sospensiva annunciata dal presidente Gennaro Olivieri potrebbe rimettere tutto in discussione.

L.T.

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