Riabilitazione ASL Salerno, a che punto è l’emergenza. Dalla riunione del Tavolo Tecnico del 5 dicembre alla ASL emerge una situazione difficile.
La si chiami emergenza oppure no, resta il fatto che ci sono centinaia di persone, quasi tutti bambini, che nella ASL di Salerno sono senza cure riabilitative. Perché sono state interrotte o perché non sono state autorizzate. Solo nel Distretto 60 (Nocera Inferiore, Nocera Superiore, Roccapiemonte, Castel San Giorgio) sono duecento i bambini rimasti senza terapie. Il fatto è che praticamente tutti i centri hanno superato o stanno per superare il budget. Il motivo lo sappiamo: la ASL SA ha per la riabilitazione un budget inferiore alla media regionale: mentre la media di spesa pro-capite regionale è di 37,78 euro, per la ASL SA è di 33,19 e per alcuni distretti, come il 60, è ancora inferiore, 26,70 euro. Se la Asl avesse un media pro-capite pari a quella regionale avrebbe circa cinque milioni in più. Per il distretto 60 sin da settembre le terapie sono state bloccate, nel distretto 66 (Salerno) il centro Leucosia ha superato il budget e, si legge nel verbale del Tavolo Tecnico,” il DS 66 dal 7 novembre non autorizza la continuità dei trattamenti riabilitativi”.
Ad oggi sono ben diciassette i centri che hanno superato il budget assegnato e rappresentano oltre il 60% della riabilitazione di tutta la ASL. Non si sa però se per tutti siano state bloccate le terapie o meno. E qui sorge un altro problema: è possibile che per alcuni centri siano state bloccate le terapie e per altri no? Legalmente non è possibile, però non si sa quale sia la situazione reale. Certo è che quella che secondo alcuni non era un’emergenza e riguardava solo un singolo Centro, è invece una situazione complessa e per certi versi esplosiva. Infatti, come si legge dal verbale le Associazioni: “chiedono che la Parte Pubblica comunichi ai Distretti ad horas, “di non determinare interruzione di trattamenti e di autorizzare i trattamenti sospesi in precedenza”. Si tratta però, è doveroso dirlo, delle stesse associazioni che quando, il 17 ottobre scorso, scesero in piazza le mamme dei pazienti di un centro a lanciare l’allarme riabilitazione perché erano state bloccate le terapie, si affrettarono ad affermare, testualmente, “non esiste alcun allarme riabilitazione” aggiungendo che solo un centro non riceveva nuove autorizzazioni ma per sua colpa, per una errata programmazione. Evidentemente non era così, visto che già allora era noto che a superare il budget fosse ben più di un centro e che pochi giorni dopo, il 4 novembre, i sindacati dei lavoratori parlavano di “stato generale di crisi del settore riabilitativo a Salerno”. Oggi quelle stesse associazioni che negavano l’allarme dicono alla Asl di non interrompere i trattamenti e autorizzare le terapie. L’emergenza a quanto pare c’era e, purtroppo, c’è ancora. Un’emergenza che riguarda il diritto sacrosanto di centinaia di persone, soprattutto minori, ad avere le cure che la stessa ASL gli ha prescritto.