Tutti uniti contro la costruzione dei due forni crematori a Roccapiemonte per difendere la salute e l’ambiente.
“Un Comitato cittadino per contrastare la sciagurata decisione della giunta comunale” si legge così sui volantini ed i manifesti fatti affiggere in paese dai consiglieri comunali di opposizione che chiamano la popolazione a raccolta in una assemblea pubblica nella quale discutere di una scelta che ha provocato dissensi e soprattutto preoccupazione. Non accennano dunque a placarsi le polemiche sorte in paese all’indomani della notizia, data da RTAlive, circa la decisione della giunta comunale e quindi della maggioranza guidata da Carmine Pagano di costruire due forni crematori nel cimitero della piccola cittadina dell’Agro. Il progetto approvato dalla giunta comunale con la delibera n.145 del 27 novembre 2019, prevede infatti la privatizzazione del cimitero cittadino che sarà affidato a due società, la Edile Vispin e la Felco Costruzioni Generali,le stesse che hanno presentato al Comune il progetto per la realizzazione di due forni crematori, uno per salme ed uno per animali di affezione e di grossa taglia, il tutto per un investimento di oltre 5 milioni di euro.
Dopo le prime polemiche scoppiate su Facebook e nelle piazze la popolazione inizia ad organizzarsi. Mercoledì 18 dicembre alle ore 18 presso l’Antico Caffè di Piazza Zanardelli ci sarà un’assemblea pubblica convocata dai consiglieri comunali di minoranza Raffaele Polichetti, Gerardo Adinolfi e Senise Califano per sensibilizzare la cittadinanza e per dare vita ad un Comitato No Forni Crematori a Roccapiemonte.
“Un impianto per la cremazione delle salme è già esistente a Cava dei Tirreni ove è possibile usufruire di tale servizio,- si legge ancora nel manifesto- gli impianti presenti in regione sono sufficienti a far fronte all’intere esigenze dei cittadini campani e lucani. Tali impianti previsti per legge ad una distanza minima di 200 m dalle abitazioni producono aumento di inquinamento ambientale ed atmosferico con emissioni maleodoranti e soprattutto danni alla salute dei cittadini. Roccapiemonte non è un comune in cui sono presenti allevamenti intensivi di bestiame e con la proposta approvata, che prevede un bacino di utenza sia provinciale che regionale, il nostro comune diventerà la fabbrica delle cremazioni animali regionali. È possibile sacrificare la salute dei cittadini e dell’ambiente circostante con alcune opere che il privato andrà a realizzare?”
È questo l’interrogativo al quale i Rocchesi non riescono a dare una risposta.