Carbutti puntualizza
All’indomani della conferenza stampa di Palazzo San Carlo, tenuta dalla maggioranza e relativa alla recente nota del prefetto, l’ex segretario generale del Comune di Pagani, Francesco Carbutti, ha voluto chiarire alcuni aspetti, rispetto ad alcune dichiarazioni fatte dall’esecutivo. Affermazioni su un anomalo modus operandi del dottor Carbutti e che lo stesso ha respinto.
L’ex segretario comunale di Palazzo San Carlo ha dichiarato quanto segue: “La falsità delle affermazioni fantasiose cui si sarebbero abbandonati – stando a quanto appreso da testate giornalistiche locali – taluni esponenti dell’amministrazione comunale di Pagani nel corso di una conferenza stampa, costringono il sottoscritto, a tutela della propria immagine, a puntualizzare quanto segue.
Lo Scrivente non ha mai assunto comportamenti denigratori od offensivi nei confronti di componenti dell’amministrazione comunale di Pagani, bensì, al contrario, ha orientato la propria azione amministrativa esclusivamente al rispetto delle leggi ed all’interesse del Comune, conformandosi, in particolare, ai contenuti della nota di monito del Ministero dell’Interno prot. 31055 del 27.06.2019, agli Atti del Comune di Pagani, la quale, vale la pena rammemorare, si segnala per due rilevanti conclusioni.
La prima conclusione è quella della “decadenza” del sig. Gambino, la seconda conclusione è quella dell’impossibilità da parte di costui di nominare la Giunta.
Vale la pena ricordare, parimenti, come la prima conclusione – sottoposta al vaglio della competente Autorità Giudiziaria – abbia trovato riscontro e conferma nella sentenza del Tribunale di Nocera, in termini talmente pieni, netti e perentori che, a quanto è dato apprendere dalla stampa, lo stesso sig. Gambino avrebbe rinunciato a farvi opposizione.
In riferimento, poi, alle eventuali azioni legali che sarebbero state “annunciate” nel corso della citata conferenza stampa nei confronti dello Scrivente, il sottoscritto si dichiara fiducioso che le medesime possano costituire utile occasione per sottoporre a vaglio e verifica della competente Autorità giudiziaria, da una parte, l’attività amministrativa posta in essere dall’Ente nel periodo in cui il sottoscritto ha svolto le proprie funzioni, dall’altra, la seconda delle conclusioni contenute nella citata nota prot. 31055 del 27.06.2019”.
Giuseppe Colamonaco
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