Secondo Natale senza campo di calcio per i rossoblu.
Il Ravaschieri è inagibile dal 4 agosto 2018, a seguito di un piccolo evento franoso che ha interessato l’area alle spalle della panchina che accoglie la squadra ospite.
Da due campionati la Rocchese è costretta a giocare fuori dalle mura amiche in attesa che il rettangolo di gioco venga ripristinato.
In un primo momento il Comune aveva tentato di ottenere dalla Regione Campania il riconoscimento di calamità naturale al fine di un indennizzo e risarcimento ma il 4 agosto 2018 per la Regione Campania non è stata giornata di eventi calamitosi pertanto la richiesta del Comune non è stata accolta.
Alla fine l’amministrazione Pagano, non avendo ottenuto risarcimenti dalla Regione e non avendo reperito fondi, ha deciso di raschiare il barile del proprio “tesoretto” ed utilizzare le economie dei mutui accesi nel corso degli anni e rimaste in giacenza, per realizzare un’opera volta sia alla messa in sicurezza dello stadio che al suo ulteriore allargamento.
Il rettangolo di gioco era stato già sistemato dalla precedente amministrazione che lo aveva reso perfettamente regolamentare, tuttavia l’ex presidente della Polisportiva Rocchese Carmine Pagano, attuale sindaco, di concerto con la sua amministrazione, ha deciso di investire quasi 400 mila euro per la realizzazione di un muro di cinta che consentirà, oltre al ripristino del danno, anche di allargare il campo.
Bandita anche la gara di appalto,ma ad oggi tutto risulta fermo.
Un grosso ostacolo alla realizzazione dei lavori potrebbe essere rappresentato dell’opposizione dei proprietari di un complesso immobiliare che sorge proprio alle spalle dello stadio Ravaschieri e che non avrebbero alcuna intenzione di ritrovarsi con il grande muro di contenimento edificato proprio a ridosso degli appartamenti, soprattutto quelli al primo piano. In dubbio anche le distanze previste dalla legge.
Il parco in questione è situato ai piedi della scarpata che delimita il Ravaschieri, terrapieno che nel progetto del Comune sarà eliminato e sostituito dal muro di contenimento, operazione che consentirà di recuperare spazio utile al campo.
Ma nei progetti dell’amministrazione figura anche la realizzazione del manto erboso sintetico. Con apposita delibera di giunta l’esecutivo ha dato da tempo mandato al responsabile dell’ufficio tecnico comunale di provvedere all’installazione. I fondi occorrenti,circa 600 mila euro, dovrebbe essere reperiti grazie ad mutuo.
Se sul fronte strutturale, nonostante i buoni propositi , le opere non decollano, le cose non vanno certo meglio in campo. La squadra di famiglia, passata dal sindaco Pagano al fratello Antonio, attuale presidente e al figlio Vincenzo, direttore generale, è penultima nella classifica del campionato di promozione del girone D che terminerà ad aprile 2020.
Una congiuntura sfavorevole che dirigenza, amministratori locali e supporter sperano di risolvere nel nuovo anno.
L.T.