Convocata terza commissione su scuola Manzoni. Bottone: “C’è già progetto esecutivo”

Maggioranza al lavoro per riaprire lo storico edificio

L’esecutivo sta lavorando sul da farsi ed al momento è in fase di screening sulla struttura scolastica. È comunque in essere una bozza di piano sugli interventi da effettuare. Il 12 dicembre, in commissione Lavori Pubblici, Edilizia scolastica, Pubblica illuminazione e Opere infrastrutturali, sarà affrontato l’argomento con delucidazioni in merito da parte dei tecnici.

Una scuola nata negli anni’ 30 e dichiarata dalla Commissione regionale per il patrimonio culturale della Campania, bene di interesse storico – artistico.

L’attenzione è massima sull’edificio ubicato in Villa comunale, sia da parte dell’esecutivo e sia da parte delle opposizioni. E proprio dai banchi della minoranza è partita la richiesta di chiarimento sul futuro del plesso paganese. Il consigliere comunale, Santino Desiderio, ha ultimamente sollecitato l’amministrazione, rendendo disponibili tutti gli atti prodotti sulla struttura di corso Padovano.

Il plesso, per motivi di sicurezza, fu chiuso nel 2016 dalla precedente amministrazione, a seguito di controlli effettuati sulla staticità e vulnerabilità sismica. L’anno successivo il Comune di Pagani affidò ad una società nuovi controlli che confermarono i precedenti. Visto lo stato in cui versava l’edificio, non mancò la possibilità di accedere ad un finanziamento per sistemare il plesso. Dopo gli accertamenti geologici, strutturali, statici e sismici, si arrivò al progetto esecutivo. A confermarlo l’ex sindaco Salvatore Bottone: “È tutto documento, abbiamo seguito l’intero iter secondo normativa. Il progetto c’è già, ma non siamo riusciti ad attuarlo per mancanza di soldi”. L’attuale consigliere comunale, sulla vicenda, ha sollecitato anche alcuni parlamentari, di maggioranza ed opposizione.

L’edificio è costituito da due corpi, uno risalente agli anni ’30 e l’altro agli anni’ 60. Il primo, come affermato dall’ex primo cittadino, può essere recuperato e reso disponibile, mentre il secondo – da alcuni rilievi eseguiti – sarebbe da abbattere.

Comunque sia, l’argomento è ora nelle mani dell’attuale amministrazione in carica, che pare voler riaprire lo storico edificio, anche in tempi brevi. 

Giuseppe Colamonaco

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