Castel San Giorgio. I Ris confermano: i resti ritrovati a febbraio erano di Caterina Perozziello

Risolto il mistero

Appartenevano proprio a Caterina Perozziello, la 74 enne di Castel San Giorgio scomparsa nel nulla la sera del 17 settembre 2016, i resti umani ritrovati la mattina del 4 febbraio scorso in un canale di scolo lungo i binari, sempre a Castel San Giorgio, a circa 1 km di distanza da via Dante Alighieri, la strada dove la donna fu avvistata per l’ultima volta.

I carabinieri del Ris di Roma hanno confermato che i resti del cadavere in avanzato stato di decomposizione ritrovato da alcuni operai a lavoro lungo la tratta ferroviaria, all’altezza del passaggio a livello di via Schiavone, proprio alle spalle del cimitero cittadino, appartenevano proprio all’anziana donna di cui si erano perse le tracce tre anni prima.

Risolto dunque un mistero al quale si erano interessate anche note trasmissioni televisive nazionali. La morte di Caterina Perozziello è avvenuta per cause accidentali, la donna, infatti, quella sera si era allontanata volontariamente dalla propria abitazione, presumibilmente a seguito di un diverbio con il marito.

La donna era stata vista da una conoscente lungo la strada che dalla frazione Lanzara, dove risiedeva, conduceva a Fimiani. Fu quella l’ultima volta che qualcuno vide Caterina Perozziello in vita.Da quel momento in poi l’anziana fu inghiottita nel nulla. Per mesi i volontari della protezione civile e dalle forze dell’ordine batterono palmo a palmo le colline tra Castel San Giorgio, Roccapiemonte, Siano e Bracigliano alla ricerca della donna, ma di Caterina Perozziello nessuna traccia.

Nel frattempo furono sentiti i familiari più stretti della donna, il marito, il figlio e la nuora, ma nessuno di loro fu in grado di spiegare quella misteriosa scomparsa né di fornire particolari utili alle indagini. Per oltre due anni i familiari hanno sperato che la donna potesse essere ancora viva e che,prima o poi, sarebbe potuta ritornare a casa. Speranza infrantasi lo scorso 4 febbraio 2019 quando i carabinieri della stazione di Castel San Giorgio chiamarono il figlio e la nuora in caserma per avvertirli del ritrovamento.

Quando videro i resti umani ritrovati nel canale di scolo, i familiari di Caterina Perozziello non ebbero dubbi, riconobbero le scarpe e gli indumenti, seppur ridotti a brandelli,che la donna indossava all’epoca della scomparsa. Tuttavia i carabinieri, su disposizione del pm Roberto Lenza, titolare delle indagini, inviarono i resti al Reparto investigazioni speciali di Roma che dopo 10 mesi ha fatto luce su quella tragica scomparsa, togliendo ogni dubbio.

Caterina Perozziello non era scomparsa nel nulla, la donna si era incamminata lungo la tratta ferroviaria, o per aver perso il senso dell’orientamento o forse volontariamente, era caduta nel canale di scolo. La verità dei fatti la donna se l’è portata con sé nella tomba. Certo è, visto il luogo dove è caduta, che Caterina Perozziello non camminava sui binari ma a debita distanza visto che il canale dove sono stati rinvenuti i suoi resti, costeggiava il muro di cinta che separa l’area ferroviaria dai terreni circostanti. Con il buio della sera la donna sarebbe caduta, forse dopo essere inciampata e lì purtroppo è morta, senza che nessuno si sia accorto di nulla. Il luogo del ritrovamento è infatti distante dal passaggio a livello e seppur la donna avesse provato a gridare ed a chiedere aiuto era difficile se non impossibile sentirla.
Subito dopo il ritrovamento dei resti, i familiari comunicarono all’anziano marito la triste notizia. Il cuore dell’uomo, però,non resse al dispiacere e si fermò il 10 febbraio scorso.

Ora Caterina Perozziello e suo marito riposano finalmente vicini presso il cimitero di Castel San Giorgio.

Luisa Trezza

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