La Provincia di Salerno ha presentato il primo monitoraggio ambientale censendo gli impianti di trattamento di rifiuti di ogni specie presenti sul territorio provinciale.
Tutto parte dalla crisi ambientale che ha interessato Battipaglia negli ultimi due anni. Dai 5 roghi che hanno mandato in fiamme altrettanti impianti di trattamento rifiuti presenti a Battipaglia. Gli ultimi due nello scorso mese di agosto a distanza di qualche settimana l’uno dall’altro. Da qui la richiesta della sindaca di Battipaglia Cecilia Francese che ha avanzato diverse proposte per immaginare un “criterio localizzativo” e/o un “fattore di pressione” alla base del rilascio delle autorizzazioni ambientali proprio per evitare che gli impianti finiscano in una sola area, considerata la concentrazione di imprese nell’area industriale Asi a Battipaglia e Eboli. L’attivismo della sindaca ha riportato la vicenda nell’agenda di governo di Provincia e Regione. In questo modo l’Ente presieduto da Michele Strianese redigere il primo censimento degli impianti, sia privati sia pubblici, di smaltimento e riciclo dei rifiuti urbani e speciali. Sono 210 gli impianti che trattano rifiuti nel Salernitano e sono ubicati in 48 dei suoi 158 comuni. Lo studio della Provincia tiene conto di tutti gli impianti di rifiuti autorizzati con procedura semplificata (ex art.216 D.Lgs. 152/2006), procedura ordinaria (ex art. 208 D.Lgs. 152/2006 di competenza della Regione Campania) e con autorizzazione integrata ambientale AIA (ex art 29 sexies D.Lgs. 152/2006 sempre di competenza della Regione). Il censimento prende in esame due parametri, il rapporto impianti per chilometro quadrato e quello rispetto alla popolazione. Di fatti il monitoraggio è finito subito sotto accusa proprio dalla sindaca Francese perché così come vengono riportati i dati degli impianti: uno stir da 1400 tonnellate giornaliere, come quello di Battipaglia, viene messo sullo stesso piano di un impianto che ricicla pedane di legno.
I DATI DEL CENSIMENTO.
Agro Nocerino Sarnese
Pagani con 16 impianti, uno ogni 0,7kmq e ogni 2221 abitanti; Angri con 5 impianti, 1 ogni 2,8kmq e 6830 abitanti; Castel San Giorgio con 3 impianti, uno ogni 4,5kmq e ogni 4566 abitanti; Nocera inferiore con 7 impianti, uno ogni 3kmq e 6515 abitanti; Nocera superiore 7 impianti, uno ogni 2,1 kmq e ogni 3464 abitanti; San Marzano con 5 impianti, uno ogni kmq e ogni 2107 abitanti, San Valentino Torio con 3 impianti, uno ogni 3,1kmq e 3626 abitanti; S.Egidio del M.A. con 5 impianti, uno ogni 1,5km e 1786 abitanti; Sarno con 15 impianti, uno ogni 2,7kmq e ogni 2105 abitanti; Scafati con 5 impianti, uno ogni 4kmq e ogni 10mila abitanti;
Cava, Vietri, Salerno.
Cava de’ Tirreni con 6 impianti, uno ogni 6,6kmq e 8821 abitanti; Vietri Sul Mare con 1 impianto, uno ogni 9,5 kmq e ogni 7.677 abitanti; Salerno con 20 impianti, uno ogni 3kmq e 6668 abitanti;
Valle dell’Irno.
Baronissi con 1 impianto ogni 17,9kmq e ogni 17.141 abitanti; Fisciano con 1 ogni 31kmq e ogni 13,946 abitanti; Mercato San Severino con 6 impianti e uno ogni 3,8 kmq e ogni 2790 abitanti; Pellezzano con 1 impianto ogni 14kmq e ogni 11mila abitanti
Picentini.
Giffoni Valle Piana con 4 impianti, uno ogni 22,2 km e ogni 2961 abitanti; Pontecagnano Faiano con 2 impianti, uno ogni 18,6 kmq e uno ogni 13135 abitanti; S. Cipriano Picentino con 1 impianto ogni 17,4kmq e ogni 6591 abitanti; Montecorvino Pugliano con 4 impianti, uno ogni 7,2 kmq e ogni 2740 abitanti; Montecorvino Rovella con 1 impianto ogni 42,2 kmq e su 12550 abitanti; Oliveto Citra con 2 impianti su 15kmq e ogni 1850 abitanti
Valle del Sele.
Albanella con 5 impianti, uno ogni 8kmq e uno ogni 1282 abitanti; Altavilla Silentina con 1 impianto ogni 52,5kmq per 7095 abitanti; Battipaglia con 24 impianti, uno ogni 2,4 kmq e uno ogni 2127 abitanti; Bellizzi con 2 impianti, uno ogni 4kmq e ogni 6773 abitanti; Campagna con 4 impianti ogni 34kmq e ogni 4306 abitanti; Capaccio con 1 impianto in 113kmq e su 5336 abitati; Eboli con 5 abitanti, uno ogno 27,5 kmq su 8mila abitanti.
Redazione