Almeno il 50-60% di donne subisce discriminazioni e violenze sul luogo di lavoro, purtroppo non esiste una casistica perché nella stragrande maggioranza dei casi la donna preferisce non denunciare, anche per mancanza di prove, e spesso finisce per lasciare il lavoro o per perderlo a seguito del suo rifiuto”.
A parlare ed a sollevare il velo rispetto ad una problematica poco dibattuta quando si parla di violenza sulle donne è Lucia Pagano, sindacalista da quasi cinquant’anni ed ora alla guida della Fiadel provinciale. “Quando si parla di violenza sulle donne spesso e volentieri ci si sofferma su quella domestica ma ve n’è un’altra ancora più subdola e difficile da snidiare – ha affermato Lucia Pagano – sul lavoro avvengono numerosi casi di abusi e vessazioni sulle donne da parte di colleghi ma soprattutto datori di lavoro, o comunque figure rispetto alle quali la donna si trova in condizione di subalternità. Nella quasi totalità dei casi la donna preferisce non denunciare, anche per mancanze di prove. La parità tra uomo e donna non esiste e forse non esisterà mai, figuriamoci in ambiente lavorativo. In quasi 50 anni di sindacato ne ho viste e sentite tante, certo noi donne abbiamo lottato ed ottenuto conquiste importanti, ma di qui a dire che c’è parità ce ne passa davvero. Non è vero che l’Italia è cambiata,- ha concluso Lucia Pagano – in quanto a parità siamo all’anno zero, ed allora fino a quando non avverrà quella rivoluzione culturale e sociale che predichiamo da anni, continueranno violenze e abusi sulle donne. Mi spiace dirlo ma le ragazze di oggi sembrano poco consapevoli delle conquiste ottenute dalle loro nonne negli anni ‘50,’60 e ‘70 – ha concluso Lucia Pagano – mi sembra che la libertà che hanno la usino male”. Sulla stessa linea d’onda anche Margaret Cittadino, sindacalista storica della Cgil salernitana che si sofferma in particolare sul comparto della sanità.
“Purtroppo oggi viviamo di contraddizioni – ha affermato -, oggì sarà illuminata di rosso la torre del Ruggi, quale simbolo della lotta alla violenza sulle donne ma poi negli ospedali dell’AOU Ruggi D’Aragona la commissione unica di garanzia, la Cug che ha sostituito il vecchio comitato pari opportunità non funziona, esiste ma non viene messa in condizione di operare. In fondo quella commissione non l’hanno mai voluta – ha continuato la sindacalista – fu attivata dalla Regione vista la latitanza sull’argomento, ma i vertici dell’azienda ospedaliera preferirono affidarne la presidenza all’allora dirigente dell’economato, già oberata ed impossibilitata a svolgere anche quel ruolo. Da quando la presidente se ne è andata – ha concluso Margaret Cittadino – non è stato nominato un sostituto. Anche questa, a mio avviso, è una violenza. Generalmente la violenza è legata alla precarietà e alla subordinazione, nel pubblico impiego dovrebbe essere minore – ha continuato Margaret Cittadino – ma non è così. Spesso la violenza nasce proprio dal linguaggio che viene usato dagli uomini nei confronti delle donne e che crea il terreno fertile e precursore delle violenze, che sono di natura psicologica e vessatoria”.
Luisa Trezza