Augusto Di Meo, 58 anni, fotografo di Casal di Principe, è il testimone oculare dell’omicidio di don Peppe Diana e venerdì 15 novembre sarà a Mercato San Severino per ricevere il Premio Roberto I°San Severino per la Responsabilità.

Il 19 marzo 1994 Augusto Di Meo era in parrocchia quando il killer sparò al sacerdote. Andò subito a denunciare l’accaduto e identificò in Giuseppe Quadrano l’autore materiale dell’omicidio, sfidando l’omertà e la paura. Quello fu l’inizio di una nuova vita per lui, fu costretto ad allontanarsi dalla sua terra insieme alla famiglia, perché vittima di un sistema giudiziario sbagliato. Augusto Di Meo, infatti, non entrerà mai in un programma di protezione per i testimoni di giustizia, poiché la legge che disciplina la materia è arrivata solo nel 2001 e non era retroattiva. Lo Stato non lo ha mai riconosciuto come testimone di giustizia. Augusto Di Meo è diventato negli anni un testimone di legalità ed un esempio contro la paura, le intimidazioni e l’omertà.
L’intervista di Luisa Trezza.