Sarno, evacuato parte del Saretto.

Anziani, bambini, disabili, extracomunitari.

Alla Scuola Baccelli di Sarno sono già arrivate le famiglie evacuate stamane dalle zone a rischio. L’area attenzionata è quella che da dietro il palazzo di città si abbarbica sul Saretto, la collina selvaggiamente colpita lo scorso 20 settembre da un vero e proprio attacco incendiario da parte di un gruppetto di adolescenti, tutti poi individuati. Le operazioni sono iniziate all’alba. Le aree interessate sono: Via Pietro Nocera, Vicolo Orefice, Via Mortaro e vicoli adiacenti, Vicolo San Martino, Vicolo TreCorone. Impiegati centinaia di uomini tra volontari della Croce Rossa, protezione civile, forze dell’ordine e tecnici e dipendenti comunali. Alla Baccelli hanno trovato riparo soprattutto famiglie di extracomunitari che vivono a Sarno. Altri residenti hanno tutti trovato una sistemazione presso amici e parenti sia a Sarno che in comuni limitrofi.

sarno-rtalive-evacuazione-croce-rossaIntanto il primo cittadino Giuseppe Canfora lancia un accorato appello alla sua gente ed alla sua città. “Si tratta di una misura precauzionale – spiega il primo cittadino – so bene cosa significhi lasciare la propria casa, ma in questo momento è necessario. Queste ore passeranno in fretta, ci sarà supporto per tutti. Siamo sul territorio per aiutare tutti. Sono vicino ai miei concittadini, ai bambini, agli anziani, ai disabili. Vi sono vicino prima come uomo e, poi, come sindaco. La nostra storia ci ha insegnato a non sottovalutare certe situazioni, ad avviare tutte le misure precauzionali del caso. Purtroppo, l’incendio di settembre ha reso ancora più fragile il nostro territorio. Un atto criminale, ignobile, che non smetterò di condannare in ogni sede possibile, perché contro la nostra città che ha pagato con la vita di 137 persone gli scempi all’ambiente. Lavoriamo sulla sicurezza, su previsione e prevenzione, il nostro impegno come amministrazione è costante e continueremo a chiedere pene severe contro chi mette in pericolo la vita dei nostri concittadini. Restiamo uniti. Anche ora, soprattutto ora”.

Redazione

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