“Salvate mio figlio“, l’appello di Marco Albani

Ci risiamo!

Nostro malgrado siamo “costretti” a dare ancora una volta voce ad un papà che, nonostante la sentenza di un giudice, continua a vedersi negato il diritto ad essere padre. La sua storia ormai è arcinota, l’uomo da anni ha dovuto fare ricorso al clamore dei media per avere giustizia, ma anche per far uscire allo scoperto un dramma diffuso e sommerso, quello dei padri che non possono svolgere il loro ruolo, che dopo una separazione, vengono proiettati in un percorso di alienazione genitoriale, e con loro, nel vortice ci finiscono pure nonni, zii, cuginetti, insomma tutti i parenti del ramo paterno che letteralmente scompaiono dalla vita degli ignari minori.
Marco Albani ieri avrebbe dovuto trascorrere la notte con suo figlio, sarebbe stata la prima volta dopo quattro anni. Ma a causa di un raffreddore del piccolo, per giunta non certificato da alcun medico, pediatra o guardia medica, da ieri questo padre ha “ elemosinato” un suo diritto, ricorrendo per ben due volte ai carabinieri.
Sia ieri sera, sia stamattina, Marco Albani ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine che, con solerzia, si sono presentati a casa della donna. In entrambe le visite dei carabinieri la madre ha risposto che il bambino aveva il raffreddore pur non esibendo alcun certificato in quanto ne era sprovvista. Marco Albani ha lasciato a malincuore il luogo, andandosene ancora una volta senza suo figlio. Ma non demorde e soprattutto non perde la speranza, confidando sempre nella giustizia. Intanto lancia un disperato appello che riportiamo integralmente.

SALVATE MIO FIGLIO
“La storia è già nota da quattro anni. Voglio comunque fare presente, che per l’ennesima volta, anche in presenza della sentenza definitiva emessa il giorno 11 Novembre, dal Tribunale di Nocera Inferiore, dove tra l’altro si stabilisce il pernottamento a casa paterna a week end alternati, la “MADRE” di mio figlio ha nuovamente eluso il provvedimento, millantando malanni del minore,  in questo fine settimana. Ma non solo questo. Non c’è solo il diritto di frequentazione, ma sopratutto la salute e lo stato psicofisico di mio figlio che a causa del comportamento della “MADRE”, che in questi anni si è contraddistinto per azioni scellerate fortemente lesive di un bambino malato. Mio figlio soffre di un disturbo dello spettro autisco, comunica poco ed avrebbe bisogno di una “MADRE” responsabile ed invece sono stato solo io in questi anni a lottare anche per imporre alla “MADRE” di far curare mio figlio. Il Piccolo, già anni fa, dopo le mie numerose richieste alla Magistratura, visto il diniego della madre, fu sottoposto, grazie ad una sentenza del Giudice a tutti gli approfondimenti medici. Successivamente a questo ed alla scoperta della patologia, visto il diniego della “Madre” a  condurlo presso l’Inps per ricevere il sostegno scolastico, dovetti rivolgermi ancora al Giudice, che dispose l’accompagnamento coattivo del minore  alla stessa sede Inps. Ma purtroppo non è finita lì. Anche all’ asilo  sono stato costretto ad intervenire, dopo essere venuto a conoscenza che la ” Madre” prelevava mio figlio senza mia autorizzazione, sottraendogli ore di prezioso sostegno scolastico. Ecco il perché di “SALVATE MIO FIGLIO“. Domani si celebra la Giornata contro la Violenza sulle Donne. Io vi ho scritto di una Violenza ai danni di un Bambino malato di solo cinque anni, e di un uomo di quaranta anni che è il suo Papà”.

Marco Albani

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