“Nocera puzza ancora, e purtroppo solo di morte”

Parole forti quelle usate dal Comitato La fine della vergogna che da oltre un anno sta cercando di sensibilizzare opinione pubblica ed istituzioni nocerine sui rischi derivanti dall’alto tasso di inquinamento del fiume killer, il Solofrana, che con tutto il suo carico di miasmi e metalli pesanti atttaversa la città.

“Agiamo per un diritto negato, saremo paladini del diritto alla vita, che è respirarne la bellezza – scrive ancora il comitato sulla propria pagina fb -, dalla quale quotidianamente tiene accesi i riflettori sulla vicenda. Lo scorso anno gli striscioni affissi lungo il percorso della morte, ossia via Pucci di Nocera Inferiore – rammentano gli attivisti – nonostante la comunicazione fatta agli organi competenti, furono prontamente rimossi. Dopo un anno purtroppo non è cambiato nulla. A questo punto ci chiediamo, fa talmente paura l’informazione e la sensibilizzazione in merito alla questione?

Ce lo chiediamo ancora… “Un anno dopo a Nocera Inferiore si continua a morire”, la laconica conclusione del comitato che stasera 27 novembre tornerà a riunirsi presso la sede di via Salvatore Giordano 1, a partire dalle 19. Intanto nella vicina Roccapiemonte per il sesto anno consecutivo viene emanata un’ordinanza che vieta l’utilizzo delle acque del torrente Solofrana per irrigare i campi e dar da bere agli animali da pascolo. La prima ordinanza risale al 16 maggio 2014 a firma dell’ex sindaco Andrea Pascarelli su input della presidente delle Guardie Ambientali Concetta Galotto. L’ultima è conseguente alla nota Arpac del 12 novembre scorso che nei prelievi effettuati in località San Pasquale, a confine con Nocera Inferiore, ha riscontrato valori di concentrazione del cromo potenzialmente superiore allo standard. Ordinanza che tuttavia viene emanata solo dal Comune di Roccapiemonte, evidentemente negli altri territori il problema non viene percepito come tale.

Redazione

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