Agro nocerino, falsi documenti per compensare le imposte per milioni di euro, 26 denunciati

La guardia di finanza della compagnia di Nocera Inferiore scopre un vasto giro partendo da controlli di alcune aziende dell’Agro nocerino e scoprendo un giro truffaldino esteso in tutta Italia. I militari del capitano Raffaele Giannico hanno individuato oltre se milioni di euro di false dichiarazioni.

Su disposizione di questa Procura della Repubblica, i Finanzieri del Comando Provinciale di Salerno hanno eseguito 26 decreti di sequestro preventivo di somme di denaro, beni mobili, immobili e valori mobiliari, emessi dal GIP del Tribunale di Nocera Inferiore, per la ragguardevole somma di euro 6.477.984,00. Le Fiamme Gialle hanno notificato i provvedimenti a 26 soggetti nella loro qualità di rappresentanti legali di società o di titolari di altrettante ditte individuali operanti in diverse province del territorio nazionale, ritenuti responsabili del reato di “indebite compensazioni”, previsto e punito dall’ art. 10 quater, co. 2, del D.Lvo 10 marzo 2000, n.74. Le indagini, dirette dai Sostituti Procuratori dott. Davide Palmieri e dott.ssa Anna Chiara Fasano e condotte dai militari della Compagnia della Guardia di Finanza di Nocera Inferiore, hanno permesso di individuare due soggetti residenti nell’area vesuviana che avevano messo in atto una vera e propria frode fiscale al servizio di compiacenti imprese consistente nella artificiosa creazione di false compensazioni tributarie utilizzate per ridurre, illecitamente, i propri debiti tributari.

Gli accertamenti condotti dai Finanzieri hanno messo in luce un meccanismo che, pur nella sua semplicità applicativa, si è rivelato estremamente insidioso per gli interessi erariali. Gli indagati, infatti, mediante la presentazione di modelli di pagamento F24 effettuata attraverso i servizi di internet banking messi a disposizione dagli intermediari della riscossione convenzionati con l’Agenzia delle Entrate e contenenti l’attestazione dell’esistenza di crediti inesistenti nei confronti dell’erario, riuscivano a compensare quasi integralmente i rispettivi debiti tributari, inducendo in errore l’Agenzia delle Entrate che, in questo modo, riconosceva la compensazione, cancellando i ruoli e revocando i conseguenti provvedimenti di accertamento.
L’operazione conferma l’importanza e la centralità delle attività di indagine in materia tributaria, che consentono di contrastare l’evasione fiscale e di recuperare, mediante gli strumenti del sequestro e della confisca, le ingenti risorse che gli evasori sottraggono all’intera collettività.
Il Procuratore della Repubblica Antonio Centore

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