Un milione di euro per salvare la Caserma dei Carabinieri di Castel San Giorgio

La vicenda è complessa e arriva da lontano.

Negli anni ‘80 il Comune di Castel San Giorgio, con un accordo bonario tra le parti, iniziò la costruzione della caserma dei carabinieri su di un terreno non suo, diede un acconto ai proprietari di poco meno di 8 milioni delle vecchie lire, per la precisione 7milioni e 920mila lire e accantonò la problematica, nel senso che non venne mai completata la procedura di acquisto del terreno che di fatto restò di proprietà privata. I proprietari del fondo avviarono così un contenzioso legale con l’Ente che dopo circa 40 anni ed una sentenza sfavorevole per il Comune, si è chiuso con un accordo stragiudiziale tra le parti che ha scongiurato di fatto il ripristino dello stato dei luoghi prima della riconsegna del terreno ai legittimi proprietari. Il Comune di Castel San Giorgio in virtù dell’abuso era stato condannato in pratica ad abbattere la caserma e a riconsegnare il terreno, corrispondendo ai proprietari la cifra di 241mila euro a titolo di risarcimento per l’occupazione illegittima dal 27 maggio 1984 al 31 dicembre 2016 oltre alla rivalutazione monetaria calcolata secondo gli indici Istat, oltre agli interessi del tasso legale sulla somma di euro 241mila dalla data dell’inizio dell’occupazione illegittima.

Nelle more di un ricorso in Appello, l’Ente, suffragato da vari pareri tecnici e legali, per evitare un danno materiale e morale di grandi proporzioni al territorio ed ai suoi abitanti, derivante da una condanna che di fatto gli avrebbe imposto di abbattere la caserma dei Carabinieri edificata su di un terreno di proprietà privata, ha raggiunto un accordo con i ricorrenti, pattuendo la somma di 950mila euro a titolo compensativo. Con delibera di consiglio comunale del 10 ottobre scorso l’amministrazione Lanzara ha chiuso la partita, sanando la situazione ed evitando il peggio. La Caserma è stata così acquisita al patrimonio comunale. In cambio il Comune dovrà versare ai proprietari del fondo quasi un milione di euro oltre alle spese legali e tecniche per altri 200mila euro circa. Un ingente esborso di danaro pubblico, che avverrà attraverso la contrazione di un mutuo, per sanare un madornale errore del passato. Tuttavia la sindaca Paola Lanzara ha annunciato che sulla vicenda saranno avviate indagini e che tutta la procedura che ha portato all’indebitamento del Comune sarà inviata alla Corte dei Conti per accertare eventuali responsabilità.

Luisa Trezza

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