Pagani, il Viminale decide per lo scioglimento

Commissario prefettizio, decreto di scioglimento della giunta e conseguentemente del consiglio comunale di Pagani.

È questa l’ipotesi su cui starebbe lavorando la prefettura di Salerno che, proprio oggi, dovrebbe interagire con il ministero dell’interno. Gli uomini dell’organismo territoriale di governo sarebbero a Roma per ragguagliare il dicastero su ulteriori elementi raccolti nei giorni scorsi. Una documentazione sul caso incandidabilità del sindaco Alberico Gambino relativo alla sentenza della Corte Suprema e sulla recente ordinanza di decadenza dello stesso dalla carica di primo cittadino emanata recentemente dal Tribunale di Nocera Inferiore, forse la chiave delle decisioni che verrebbero prese dal governo nazionale. In sostanza il sindaco pur proclamato, per l’incandidabilità stabilita dalla Cassazione con sentenza pubblicata l’11 giugno scorso, non avrebbe potuto nominare la giunta comunale e nemmeno essere legittimato con la proclamazione degli eletti in consiglio comunale. Se da un lato l’ordinanza del Tribunale di Nocera Inferiore ne sancisce la decadenza, senza colpire la giunta ed il consiglio comunale, tesi questa sostenuta dalla maggioranza e che si baserebbe sull’articolo 53 del Testo unico degli enti locali, dall’altro la sentenza della Corte di Cassazione rende per l’incandidabilità, nulli gli atti firmati dal sindaco, anche se vi è stata la proclamazione. Tralasciando gli effetti sui decreti sindacali e sulle deliberazioni firmate da Gambino, già evidenziati nelle due note dell’ex segretario comunale Francesco Carbutti, ed inviate alla prefettura, la questione vedrebbe, nulla, la nomina degli assessori. Quindi a decadere non sarebbe solo il sindaco, ma l’intero esecutivo. Una sorta di reazione a catena che successivamente investirebbe anche il consiglio comunale, costituito da consiglieri entrati col premio di maggioranza dopo il turno di ballottaggio e quindi legati al sindaco. Il segnale di questo assunto è già arrivato dalle opposizioni che, nei giorni scorsi, hanno disertato le commissioni consiliari permanenti. L’altra ipotesi e cioè quella di un vicesindaco facente funzioni, con giunta e consiglio comunale operativi, sembrerebbe essere esclusa. Il Viminale nei mesi scorsi aveva già fornito il suo parere su tutta la vicenda, dichiarando decaduto il primo cittadino, con riflessi sulla validità degli atti che, l’allora segretario comunale, aveva tempestivamente comunicato ai diretti interessati.  È su questo punto che gli organi ministeriali potrebbero far leva per un eventuale decreto di scioglimento. In tal caso sarebbe nominato subito un commissario e solo dopo si procederebbe allo scioglimento della giunta e del consiglio comunale. Alla luce di quanto detto anche l’ipotesi elezioni per il mese di maggio 2020 potrebbe essere incerta, la preoccupazione maggiore è che il periodo di commissariamento  durerebbe più a lungo del previsto.

gc

loading ads